Page 399 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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Prefetto di Palermo
16.06.1982. Il Prefetto dalla Chiesa
sul luogo dell’agguato al detenuto
Alfio Ferlito, tradotto da tre carabi-
nieri ed un autista civile. Foto Ar-
chivio L’Ora
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Il Pref. dalla Chiesa passò, quindi, dagli aspetti meramente tattici a quelli di livello
strategico, affrontando il delicato tema del coordinamento delle forze destinate alla
lotta contro la mafia, preannunciando un incontro con gli altri colleghi dell’isola per
avviare uno scambio di informazioni, utile ma insufficiente a contenere il fenomeno
mafioso, attesa la sua certa estensione all’intero territorio nazionale. Aggiunse, infine,
che la lotta alla mafia non poteva certo limitarsi alla scoperta di qualche delitto e
all’arresto dei relativi autori, perché ciò di cui c’era assoluta necessità era «redigere
una diagnosi su quanto oggi il fenomeno è esteso, su quali plaghe abbia innestato i
suoi insediamenti, su quali aree vada sviluppando colonie e interessi, come vi si sia
mimetizzato e come in superficie si manifesti».
In allegato all’appunto veniva illustrata la situazione delle pratiche pendenti presso
gli Uffici della Prefettura, soffermandosi in particolare sulle pratiche per il rilascio
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delle patenti di guida e delle pensioni di invalidità, considerate assolutamente pri-
oritarie per l’evidente ricaduta sociale sugli istanti e sulla misurazione dell’efficienza
istituzionale da parte dei cittadini.
Nei contenuti del riportato Comitato Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pub-
blica e in quelli dell’appunto appena sintetizzato riconosciamo senza dubbio i tratti
salienti delle linee strategiche seguite dal Pref. dalla Chiesa nel primo scorcio del suo
mandato. In primo luogo, la leadership con la quale padroneggia gli argomenti che
trattava e che coinvolgeva gli attori che intendeva attivare, al di là dei ruoli rivestiti,
come è il caso del procuratore della Repubblica di Palermo. Poi, il consueto approccio
inclusivo tra tutti coloro che operavano per la stessa causa e che manifestavano una
fattiva volontà di cooperazione . Altro aspetto naturalmente riconducibile alla sua
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metodologia di lavoro è il rispetto assoluto del riserbo professionale che EGLI rac-
comanda ai rappresentanti chiamati in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza
Pubblica. Altri temi a Lui cari sono la ricerca di modalità di contrasto innovative,
basate sulla loro imprevedibilità per disorientare e contrastare l’avversario, così come
la preoccupazione spasmodica di rinsaldare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, at-
19 Argomento già diffusamente trattato dalla cronaca del quotidiano «L’Ora» del 19 maggio.
20 Nella celebre intervista rilasciata nel 1981 al noto giornalista Enzo Biagi, il Generale dalla
Chiesa, su questo tema, ebbe a dire: «Preferisco lavorare con chi, da persona responsabile, ama
il suo lavoro e ama soprattutto il riserbo».