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Hadj Amini El Husseini, Gran Muftì di Gerusalemme

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                 163   NARA,  RG  263,   Amini El Hussein,  attivo dalla fine del conflitto mondiale per la causa
                   Records  of  the
                   CIA, NN3263-02-  palestinese, è sicuramente una delle più controverse e note figure di leader
                   -008,  30  ottobre   arabo. Non era sovrano di alcuna terra, non aveva esercito, esiliato, sempre in
                   1943.  Documen-
                   ti  resi  disponibili   fuga da una nazione all’altra, sopravvisse benissimo per la sua notevole abilità
                   in base al Nazi War
                   Crimes  disclosure   di mettere gli inglesi contro i francesi, questi contro gli americani e gli inglesi e
                   Act 2008. In alcuni   utilizzando fascisti e nazisti per armi e denaro.
                   documenti  la  tra-
                   slitterazione   del   Divenne Muftì di Gerusalemme alla morte prematura del fratello, nel 1921,
                   suo  nome  è:  Hu-
                   sayn. Hadj perché   che deteneva quella carica. Il titolo di ‘Gran’ non esisteva nella indicazione
                   aveva già compiu-  islamica: gli fu dato dagli inglesi, quando Sir Herbert Samuel, primo Alto Com-
                   to il pellegrinaggio
                   alla Mecca in gio-  missario per la Palestina, arrivando nel 1921, decise che gli affari interni del
                   vanissima età.
                                   mondo musulmano avrebbero dovuto essere gestiti all’interno di quel mondo
                                   e creò il Supreme Moslem Council. Ne fu il capo Hadj Amini: come scrittore e
                                   insegnante in Gerusalemme, nel 1920 era stato implicato nelle sommosse anti
                                   ebraiche; dovette fuggire in Giordania. Fu giudicato in contumacia dal Gover-
                                   no del Mandato a dieci anni di prigione ma data la sua popolarità, ottenne il
                                   perdono di Sir Samuel che accettò la scelta degli arabi.
                                      La sua vita politica ufficiale iniziò solamente intorno al 1930 quando si pre-
                                   sentò alla Società delle Nazioni per protestare, ancora una volta, contro la ‘Di-
                                   chiarazione Balfour’ (del 2 novembre 1917, secondo la quale la Palestina sareb-
                                   be divenuta il foyer per gli ebrei),  e continuò sempre più coinvolgente quando
                                   scoppiò la ribellione in Palestina contro il mandato inglese e contro Londra,
                                   non tanto per questioni coloniali quanto per il sostegno assicurato al Sionismo.
                                   Hadj Amini divenne la voce dell’indipendenza, un simbolo tra gli arabi che di-
                                   fendeva cercando comunque, in un primo tempo, di risolvere diplomaticamen-
                                   te la questione con un accordo anglo-arabo per la pace in Palestina. Una pace
                                   che avrebbe avuto effetti positivi anche in Iraq e allentato l’influenza tedesca
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                164   Per la storia dell’in-  e quella minore italiana nella regione petrolifera.  Seppe anche ben utilizzare
                   dipendenza  araba
                   tra il 1941 e il 1943,   le varie fazioni arabe mettendole una contro l’altra. Nel 1937 dovette rifugiarsi
                   v. Renzo De Felice,   in Libano (il suo partito politico era stato sciolto così come il Council), a Beirut,
                   Il fascismo e l’Orien-
                   te.  Arabi,  ebrei  e  in-  dove stabilì immediatamente fitte relazioni con gli agenti italiani del S.I.M. e
                   diani  nella  politi-
                   ca  di  Mussolini,  cit.   tedeschi. Mussolini, che già si era proclamato protettore dell’Islam, gli offrì asi-
                   p. 15 ss.; L. Goglia,   lo in Libia ma Hadj Amini restò in Libano fino al settembre 1939, quando fuggì
                   Il  Muftì  e  Mussoli-
                   ni…, in “Storia con-  a Baghdad per raggiungere il suo amico e sodale di idee nazionaliste, Rashid
                   temporanea”,  no-
                   vembre-dicembre   Ali al Gailani: nella capitale irachena disse pubblicamente che non avrebbe
                   1986,  p.  1201  e  ss.;   appoggiato l’aggressione nazista contro le democrazie  e che era preparato
                                                                                          165
                   ASMAE,  Gabinetto
                   segreto, f. 474.  a firmare immediatamente una dichiarazione di lealtà alla Gran Bretagna allo
                165   NAUK,  KV3/317,
                   30 settembre 1939.  scopo di sconfessare Berlino che sosteneva che gli Arabi erano con Hitler.
                                      Allo scoppio del conflitto Hadj Amini aveva fisicamente lasciato la Palesti-
                                   na, ma non la lotta politica e il gioco diplomatico.
                                      Il suo contatto con il fascismo e il nazismo divenne invece molto stretto: la
                                   politica estera italiana stava giocando la carta degli arabi, soprattutto a guerra





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