Page 332 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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1942 e il luglio 1943 era così organizzato: un Comando; una sezione interna;
                                   una per l’oltre frontiera; una per l’intercettazione e la decrittazione; una mili-
                                   tare; una per la monografia e la stampa; una per la Cifra; una per il controllo
                                   traffico cifrato; una per il controspionaggio, formata esclusivamente da Cara-
                                   binieri Reali, e un Ufficio Censura.
                                      Il  documento  americano,  che  riferisce  molte  notizie  sull’organizzazione
                                   dell’intelligence service italiano in Grecia, riporta con grande minuzia i nomi
                                   di tutti gli ufficiali che facevano o avevano fatto parte di questo Ufficio retto
                                   nel tempo dai colonnelli Bandini, Scattini, Manfredini (poi passato nell’Ufficio
                                   di Sirombo), Salvi e Negroni.
                                      Pochi giorni dopo l’armistizio, il 28 settembre 1943 l’Ufficio di Sirombo era
                                   composto da un Aiutante, il colonnello Manfredini e dal vice, sempre il Bassi-
                                   gnani. Responsabile per gli agenti italiani era il sottotenente Tullio Testa; della
                                   sezione turca il capitano Gragnola (o Gramola) che aveva alle dipendenze di-
                                   ciotto unità ed era personalmente in contatto con alcuni agenti turchi. Il tenen-
                                   te di vascello Biagi fungeva anche da corriere speciale. Dipendevano sempre
                                   da Sirombo le sezioni del Possedimento italiano dell’Egeo.
                                      Nel Dodecaneso anche il servizio informazioni tedesco era molto attivo, e
                                   disturbava non poco l’alleato italiano, che conduceva una attività informati-
                                   va  di  rilievo.  L’Ufficio  Informazioni,  direttamente  sovvenzionato  dal  S.I.M.,
                                   era presso le Forze Armate dell’Egeo. Dal giugno 1941 all’ottobre 1943 ne era
                                   stato capo il colonnello Bandini, sostituito, nel maggio 1943, quando rientrò in
                                   patria, dal maggiore Miraglia. Era strutturato su una Sezione Interna (contro-
                                   spionaggio e informazioni nei territori controllati dagli italiani) retta appunto
                                   dal Miraglia con la collaborazione dei tenenti Boggetti e Tramonti; una Sezione
                                   Oltre Frontiera (informazioni fuori del territorio, agenti, interrogatori dei pri-
                                   gionieri di guerra), con il tenente colonnello Iaci (che dirigeva anche la Sezione
                                   Militare) e il capitano Pick; una Sezione Intercettazione e Decrittazione coman-
                                   data dal capitano Gramola che si avvaleva di alcuni tecnici della cifra.
                                      Vi era una Sezione Amministrativa con un elemento; un Ufficio Cifra delle
                                   Forze Armate dell’Egeo con tre giovani tenenti; un Ufficio Censura per le Forze
                                   Armate dell’Egeo retto da un maggiore con la collaborazione di un tenente.
                                      Al momento dell’armistizio, dipendente da Sirombo, a Rodi il responsabile
                                   era stato il maggiore Miraglia che aveva sostituito il Bandini pochi mesi prima;
                                   lì erano anche tre istruttori, il tenente De Santis per il paracadutismo; il tenente
                                   Boggetti per codici e cifra; il tenente Bottai, dei Carabinieri, per il controspio-
                                   naggio.
                                      A Calimno, il tenente Bartelotti, probabilmente un Carabiniere, era a capo
                                   del S.I.M. e del controspionaggio sull’isoletta.
                                      A Creta il capitano Pietro Di Mori era l’ufficiale di collegamento del S.I.M.
                                   con la Marina. A Samo il maggiore Trebbi era il capo del S.I.M. locale. Anche a
                                   Castelrosso vi era un elemento del S.I.M. ma il suo nome non è registrato nei
                                   documenti.





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