Page 333 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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Per quanto riguardava una parte dei Balcani, che in quel momento cade-
va sotto la responsabilità di Sirombo, a Tirana, era responsabile il maggiore
De Matteis, coadiuvato dal tenente Billo che, radiotelegrafista, intercettava le
comunicazioni degli agenti nemici. A Ragusa-Dubrovnik fino al 2 aprile 1943,
era stato responsabile il capitano Serrao, sostituito il 18 maggio successivo dal
maggiore Guarnecchia che si occupava di controspionaggio e lavorava in stretta
collaborazione con i tedeschi. A Pristina-Pritzen, il capitano Merlin collaborava
molto con il servizio nazista, coadiuvato dal pari grado Riccardo Giovannetti
dei Carabinieri. A Djakovica, era responsabile il capitano Seosa, dell’Arma.
Notizie sull’organizzazione del controspionaggio in Grecia furono preva-
lentemente acquisite dal maggiore Mariano Scolaro, che era stato a capo della
sezione di controspionaggio dell’Ufficio Informazioni del Comando Superiore
delle Forze Armate in Grecia, dal 25 agosto 1941 al 20 aprile 1943. Una sua
breve relazione dell’ottobre 1943 all’O.S.S. fornisce alcuni dettagli sul lavoro 168 NARA, RG 226,
168
dell’Ufficio in Grecia: il compito ‘occulto’ del maggiore Scolaro era di ‘penetra- NND – 927021, 23
ottobre 1943.
re’ il sistema di intelligence del nemico, forse per infiltrarsi ma non vengono
date ulteriori spiegazioni al riguardo.
Il collegamento con l’ufficio del corrispondente Servizio nazista, l’Ab-
wehrstelle, era tenuto da un altro ufficiale dell’ufficio ‘I’ del Comando Superiore
delle Forze Armate in Grecia ma, nonostante l’apparente collaborazione, non
vi furono tangibili risultati. Vi furono invece tangibili interferenze: infatti, i
tedeschi, che dovevano agire solo sul territorio del Pireo per accordi intercorsi,
in realtà operavano in tutta la città di Atene che invece avrebbe dovuto essere
di esclusiva competenza degli italiani; e lo facevano senza preavviso e quasi
sempre senza informare gli italiani dei risultati ottenuti.
Il sistema di intelligence nazista in Grecia, infatti, dalla iniziale forma em-
brionale si era progressivamente sviluppato con varie sezioni e un sistema ri-
cetrasmittente e di localizzazione di radio clandestine molto efficaci.
Il S.I.M. aveva agenti locali anche nelle isole più piccole del Dodecaneso; a
Lero, la sede del controspionaggio era nel quartiere di Laki, al secondo piano
di una casa privata e aveva come collaboratori il rappresentante del Monopolio
Tabacchi e della azienda elettrica oltre ad alcuni nativi. A Patmos, due agenti
italiani, sicuri, e due greci che probabilmente facevano il doppio gioco, consi-
derato che il documento analizzato si riferisce al gennaio 1943 e sostiene che
lavoravano per il Servizio inglese.
Nell’isola di Symi era responsabile il sottotenente Pomarici (10 luglio 1943),
che si avvaleva di due assistenti italiani nativi di Smirne e due greci, proprietari
di piccole imbarcazioni che erano a disposizione del controspionaggio italiano
anche per eventuali avvistamenti di naviglio militare nemico. In realtà, parec-
chi natanti greci si erano messi a disposizione dei rappresentanti del S.I.M. in
quelle isole tra le quali erano necessari veloci caicchi che non attirassero troppo
l’attenzione, anche se poi in quei piccoli contesti in troppi sapevano.
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