Page 339 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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to esponenziale dell’attività informativa nei Balcani, almeno così dichiaravano Dubrovnik.
riportando alcune idee di ufficiali che avevano interrogato: cioè che l’incre-
mento di attività fosse focalizzato più contro i tedeschi che contro i partigiani
o i cetnici. Questa era stata sicuramente una ragione ma non la sola e non la
principale.
Nel lungo rapporto che stiamo analizzando e in altri documenti è esposta 177 Sono molti i docu-
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l’organizzazione dell’intelligence italiana in Jugoslavia e Albania precedente menti sparsi rela-
tivi all’Albania e
all’armistizio, con dettagli che non è stato possibile ricostruire per intero, alme- alla Jugoslavia in
NAUK, KV3/293.
no allo stato dell’arte, sui documenti a disposizione degli studiosi.
Secondo gli inglesi, per quanto concerneva la Sezione ‘Calderini’ l’organiz-
zazione era la seguente:
– il Centro di Trieste aveva i sotto-Centri a Lubiana (presso l’Ala Littoria); a
Susak (presso l’Ufficio Tecnico Controllo Legnami); a Karlovac, che era in
via di costituzione al momento dell’armistizio. Il sotto-Centro di Pordenone
serviva per i collegamenti radiotelegrafici ed era operativo dall’agosto 1943.
Precedentemente i collegamenti erano stati tenuti da Trieste. Il sotto-Centro
di Spalato era divenuto nel luglio 1943 Centro; già lo era stato ma venne
declassato nel dicembre 1942; a sua volta aveva avuto un sotto-Centro a
Knin. Il Capo Centro di Trieste era stato fino all’armistizio il tenente co-
lonnello Scaramuzza che nel maggio 1944 era presso il Quartier Generale
della 5^ Armata; lo avevano coadiuvato il capitano Pezzoli (poi passato al
C.S.I.D.I.C. di Aversa), il capitano Lorenzo Bellingeri e il tenente Federico
Righi. Del sotto-Centro di Lubiana aveva avuto la responsabilità il tenente
Il s.I.M. per l’estero e all’estero 339