Page 355 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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e da quella parte della società italiana o di origine italiana,  favorevole al  fasci-
                     smo. 197                                                                       197   NARA,  RG  226,
                        La situazione dello spionaggio italiano negli Stati Uniti sembra essere sta-   NND – 917171, 13
                                                                                                       agosto  1943  e  15
                     ta molto particolare, soprattutto dal punto di vista degli stessi anglo-america-  settembre 1944.
                     ni. 198  Nei documenti italiani sono pochissimi i documenti che si riferiscono a   198   NAUK,  KV3/320,
                     quell’area e, del resto, non erano previsti specifici fondi S.I.M., almeno da quan-  15  febbraio  1943;
                                                                                                       11 settembre 1944.
                     to si rileva dal verbale del passaggio di consegne tra Amé e Carboni (v. sopra).
                        Secondo gli alleati, il gruppo più attivo di spionaggio negli Stati Uniti fu
                     quello dell’O.V.R.A. che si giovava, come accertato, di coperture diplomatiche.
                     Era stato rilevato che spesso, sia nell’America del Nord sia in quella del Sud,
                     era sempre un funzionario nelle rappresentanze consolari ad avere il compito
                     di coordinare gli agenti, se non era addirittura impegnato in prima persona. Gli
                     inglesi conoscevano abbastanza bene l’organizzazione di questa Polizia poli-
                     tica segreta italiana inizialmente fondata, secondo le loro informazioni, per il
                     controllo dei movimenti antifascisti e dei singoli individui contrari al regime,
                     sia sul territorio metropolitano che all’estero. Rilevavano sempre, sottolineando
                     la circostanza, che le identità dei membri di questa organizzazione non erano
                     generalmente conosciute e non era neanche possibile stimarne il numero: nem-
                     meno gli italiani sapevano chi ne facesse parte e quanti fossero gli agenti a libro
                     paga di Carmine Senise. 199                                                    199   Cfr.  Mauro  Cana-
                        Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra e le relazioni con l’Italia furono   li, Le spie del regime,
                                                                                                       Bologna, 2004.
                     interrotte, si presentò alle autorità americane il problema di comprendere se e
                     come gli italiani avessero sostituito la precedente rete informativa dell’O.V.R.A.
                     con un nuovo sistema d’intelligence o se dipendevano da informatori singoli,
                     così come ritenevano venisse fatto dal S.I.M.  Avevano rilevato la presenza sul   200   NAUK,  KV3/320,
                                                                200
                                                                                                       15 agosto 1942. Nel
                     territorio anche di pochi membri dell’U.P.I., l’Ufficio Politico Investigativo della   dare le note infor-
                     Milizia. Sapevano che la struttura, con primarie finalità politiche, era composta   mative  sul  S.I.M.
                                                                                                       il  rapporto  sotto-
                     da almeno 500 individui, e che poteva aspirare a una autonoma espansione an-      lineò  che  non  si
                                                                                                       trattava del Servi-
                     che all’estero, soprattutto durante il periodo bellico.                           zio  spagnolo,  che
                        Era noto che ogni membro dell’U.P.I. trasmetteva le informazioni a un Uffi-    aveva le stesse si-
                                                                                                       gle di quello italia-
                     cio Centrale a Roma, in Via Bruxelles, che negli anni prima della guerra era stato   no,  e  che  comun-
                                                                                                       que rapporti tra il
                     diretto dal generale Salvatore Fontana, da loro ben ‘monitorato’. Nello stesso    Servizio  spagnolo
                     periodo gli agenti per il S.I.M. corrispondevano con l’Ufficio di Roma, dislocato   e  l’omologo italia-
                                                                                                       no non erano anco-
                     in Via Gaeta (quindi la Sezione ’Bonsignore’).                                    ra stati ben chiari-
                                                                                                       ti.
                        Era accertato, per gli investigatori americani del Federal Bureau of Investiga-
                     tion, che gli informatori di ambedue i Servizi erano membri fidati della Fede-
                     razione ex-Combattenti in U.S.A. o della Società Dante Alighieri. Dagli inizi
                     del fascismo, il regime aveva creato le premesse e sviluppato negli Stati Uniti
                     organizzazioni del partito, anche allo scopo di formare un bacino di possibili
                     informatori e sostenitori, non escludendo il controllo ravvicinato degli antifa-
                     scisti fuoriusciti.
                        Cercando di comprendere come avrebbe agito il governo di Roma, erano






                                                           Il s.I.M. per l’estero e all’estero                 355
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