Page 358 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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Panama 1940. Dalle indagini esperite dal Federal Bureau, per mezzo di fonti diverse, era ri-
sultato, ma non se ne avevano prove inconfutabili, che il capo dello spionaggio
dell’O.V.R.A. negli Stati Uniti era un Vice Console in New York il quale, insieme
al suo lavoro, dirigeva le attività di tutti gli agenti italiani negli U.S.A., compresi
quelli del S.I.M.
All’F.B.I. era giunta la notizia che alcuni ex impiegati di non alto livello
dell’Ambasciata d’Italia erano stati lasciati sul territorio per organizzare una
specie di ‘Quinta Colonna’. All’atto della partenza, infatti, i diplomatici e i con-
soli avevano designato alcune persone per proseguire lo stesso lavoro, sotto
copertura ovviamente e una di queste, interrogata, aveva confermato di aver
ricevuto precise istruzioni di continuare a mantenersi al corrente della situa-
zione statunitense. Durante un’indagine particolare era stato accertato che un
impiegato italiano dell’Ambasciata, veterano della prima guerra mondiale,
aveva frequenti contatti con un macchinista di una stazione navale per torpe-
diniere, al quale aveva chiesto se era possibile ottenere mappe e esemplari di
pezzi di ricambio colà stivati, promettendo adeguata remunerazione.
Gli agenti italiani sapevano che l’ambasciata di Spagna a Washington sareb-
be stata il loro punto di riferimento, dove avrebbero anche avuto il pagamento
previsto con fondi italiani Erano conosciute anche le formalità relative: ogni
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