Page 330 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
P. 330
330 XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
stenuto dall’Italia combattendo anche in Spagna seppur da un fronte silenzioso, eppur altret-
tanto duro e disseminato di sfide, e che costituì in una parola la guerra dei servizi segreti.
La necessità di fare affidamento con i cosiddetti agenti o informatori volontari si presentò
e cominciò ad esser concreta nella primavera del 1916, quando divenne necessario organiz-
zare un qualche tipo di presenza anche in tutti quei luoghi della costa e delle isole spagnole
(principalmente la costa della Cantabria, le isole Canarie e dell’Andalusia occidentale) che
non erano state considerate fin dall’inizio di importanza per gli interessi italiani, ma dove
comunque non si sarebbe potuto sostenere l’aggravio e la spesa - in termini di uomini e mezzi
specializzati - che avrebbe implicato un sistema così esteso. Il piano operativo, la creazione
di una rete di volontari nel Nord della Spagna, cominciò a prendere forma nei mesi tra aprile
e luglio. Per effettuare l’operazione, il comandante Camperio incaricò un giovane agente
14
di sua massima fiducia: il soldato richiamato Domenico Cefalù, nome in chiave Luce .
Quest’ultimo ebbe l’incarico di contattare gli agenti e di spiegargli le modalità di funzio-
namento del servizio, come avrebbero dovuto muoversi e coordinarsi e con quale nome in
chiave avrebbero dovuto, da quel momento in poi, firmare le loro comunicazioni.
La prima cosa che fece Cefalù fu il coinvolgimento nel servizio di tutta la sua famiglia,
dedicata da tempo all’industria delle conserve alimentari, attività che avrebbe consentito
l’accesso ad una informazione di prima mano sia sull’attività che si sviluppava quotidiana-
mente nei porti del Nord, sia di tutti i movimenti insoliti che i pescatori avrebbero potuto
osservare mentre svolgevano le loro occupazioni quotidiane . Originari della Sicilia (Santa
15
Flavia), i Cefalù avevano stabilito le loro basi in Guetaria (Giuseppe Cefalú, nome in codice
Alba y Domenico Cefalú, Stella, padre di Luce), Lequeitio (Angelo Cefalú) e Santoña (Sal-
vatore Cefalú, Scu). Oltre ai suoi familiari, Luce contattò altri industriali del settore della pe-
sca e delle conserve, come nel caso dei due Sanfilippo de Bermeo y Ondárroa, cioè Lorenzo,
noto come Fonte, e ludovico, Foss. lorenzo estese il proprio raggio di azione fino a Bilbao,
16
dove disponeva di contatti sicuri .
Il vero confidente dell’Addetto Navale a Bilbao fu però Emilio Gabbia Castanier, nome
in codice Net. Di padre italiano e madre spagnola, era nato a Torino nel 1851. Nel 1884 si
era trasferito in Spagna dove aveva saputo diventare ingegnere Capo della Compañía de Fe-
14 Su quest’aspetto e, in generale, sullo stato del servizio intorno a queste date, vid. AUSSMM, b. 650, fasc. 3,
nº 1306, Addetto Navale a Madrid all’Ufficio del Capo di Stato Maggiore, Madrid, 28 aprile 1916, y nº 1373
del 3 maggio 1916.
15 Erano molto numerosi gli italiani residenti in Spagna dedicati all’industria delle conserve alimentari. Nel
giugno del 1916, Guetaria contava 15 fabbriche di conserve delle quali 7 erano di proprietà di italiani; 6 di
spagnoli e 2 di olandesi. Ad Ondárroa, c’erano 25 fabbriche delle quali 12 erano in mano di italiani, 10 di
spagnoli e 3 di olandesi. A Bermeo, su 13 fabbriche 4 erano italiane; a Santoña, su 16, 8 erano italiane.
16 Coordinatore delle attività d’informazione degli agenti volontari, durante il mese di giugno del 1916, Luce
condusse una missione di vigilanza nel Nord della Spagna, percorrendo tutta la costa da Pasajes a Santander.
oltre a segnalare le caratteristiche di ciascun villaggio costiero, determinare il numero e le caratteristiche
delle imbarcazioni delle quali disponevano, di individuare la presenza di tedeschi, etc., riuscì a consolidare
una rete di informatori più ampia di quella già presente. Infatti, a fianco dei personaggi già ricordati, riuscì a
coinvolgere ad altri informatori di minor livello ma in grado di assicurare importanti risultati, come quando
riuscì a coinvolgere nell’operazione, in cambio di un modestissimo compenso, di una ex- cuoca del Console
tedesco di San Sebastián, residente a Zarauz. Nel suo primo incarico, questa signora passò a Luce una lista
con i nomi e le attività di tutti i tedeschi residenti a Zarauz.