Page 381 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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          con la sottoscrizione delle quattro convenzioni di Ginevra del 1949 e dei due protocolli ag-
          giuntivi alle quattro Convenzioni nel 1977
             Nell’ambito  del  diritto  internazionale,  secondo  concorde  dottrina,  non  era  prevista  la
          possibilità di formazione di movimenti resistenziali alle occupazioni nemiche tanto che so-
          lamente negli ordinamenti più avanzati dell’epoca come quello italiano vi erano delle dispo-
          sizioni specifiche da applicare a tali organizzazioni.
             E, proprio in tale direzione, sotto un profilo dottrinale, nell’astrattezza delle norme, si
          possono rinvenire numerosi passi della legislazione di guerra italiana caratterizzata da gran-
          de sapienza giuridica la cui corretta applicazione resta destinata all’ambito dell’indagine
          storica.
             In tempi più recenti è stato possibile estendere l’applicazione del diritto internazionale
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          umanitario ai conflitti non internazionali  superando i problemi che erano nati nel comples-
          so processo di decolonizzazione di molti Paesi. i risultati positivi dei protocolli addizionali
          del 1977 alle quattro Convenzioni di Ginevra mostrano quanto sia difficile il percorso in
          tema di tutela dei diritti di feriti, naufraghi, prigionieri e ancor più dei civili allorquando
          scoppiano conflitti internazionali o non come la storia recentissima ne ha dato tristemente
          ampia testimonianza.
             L’esposizione di alcuni aspetti legati all’occupazione di un territorio nemico secondo la
          dottrina internazionalista a cavallo della Seconda Guerra Mondiale credo abbia consentito
          di avere un punto di vista giuridico su di un problema estremamente delicato e non sempre
          ben compreso.
             tali questioni insieme a molte altre sono emerse prepotentemente proprio durante quel
          conflitto mondiale nel corso del quale, mai come allora, la popolazione civile, disarmata e
          inerme, visse la tragedia e la brutalizzazione del conflitto ancora più sanguinosa rispetto
          l’altra guerra mondiale nel corso della quale il numero dei civili coinvolti fu decisamente
          inferiore.




























          31   aleSSanDro Marazzi, Nozioni di diritto bellico, Torino, Giappichelli Editore, 1985, p. 7.
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