Page 92 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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92                                XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm

           forze speciali che operavano a stretto contatto con le popolazioni, pattugliamento aggressivo
           delle zone di frontiera per impedire afflusso di rifornimenti ai guerriglieri e la loro fuga.
              Il problema tattico di come affrontare guerriglieri e terroristi che operano mescolandosi
           alla popolazione civile, con essi solidale o da essi costretta, è uno dei principali da affrontare
           nei conflitti di oggi. Per risolverlo sarebbe illusorio puntare solo su sistemi d’arma sempre
           più «intelligenti». Se lo scopo dichiarato delle guerre di oggi, peraltro non più chiamate con il
           loro nome ma con una vasta gamma di altre denominazioni politically correct, è di mutare la
           situazione politica, sociale ed economica del Paese nel quale s’interviene, la vittoria militare
           sul campo contro le forze regolari nemiche (che non sempre esistono) è solo un primo risul-
           tato. Ancor più importante è la fase successiva nella quale occorre garantire allo stesso tempo
           la sicurezza e la ricostruzione. Come in tutte le operazioni di contro-guerriglia gli aspetti
           non militari sono rilevanti per ottenere il sostegno e la collaborazione della popolazione. il
           vero successo si misurerà poi nel lungo periodo: «la guerra è quindi strettamente legata al
           dopoguerra e la componente militare a quella civile … La guerra moderna si vince o si perde
           in base ai risultati di ciò che si fa dopo e non nell’abbattimento dell’avversario. Dalla fase
           post-bellica si capisce se la guerra o le operazioni sono servite a qualcosa» .
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           cOnclusiOne
              Come ci ricorda un maestro della storia militare, «war appears to be as old as mankind,
           but peace is a modern invention» . Gran parte del secolo XX e l’attuale appena iniziato han-
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           no espresso una condanna della guerra ed un elogio della pace tanto nuovi ed insistiti, quanto
           ancora largamente inefficaci in molte parti del mondo, dove purtroppo le popolazioni civili
           sono direttamente coinvolte nei conflitti.




























           54   F. Mini, La guerra dopo la guerra. Soldati, burocrati e mercenari nell’epoca della pace virtuale, torino
               2003, p. 173.
           55   Sir Henry Maine [1822-1888], cit. in esergo a M. Howard, The Invention of Peace. Reflections on War and
               International Order, New Haven & london, 2000.
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