Page 101 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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La previsione di guerra a rapido favorevole corso e le inesatte informazioni sul
          morale del popolo greco e sulle capacità operative delle sue forze  armate spinsero
          lo S.M.G. italiano a iniziare le ostilità contro la Grecia nella stagione meno propizia
          e su un fronte che per la sua difficoltosa conformazione orografica e per la scarsità
          delle vie di comunicazione avrebbe decisamente  favorito  la difesa.
              Nella guerra contro la Grecia l'impiego dellhronautica italiana in campo stra-
          tegico fu  assai limitata e non raggiunse gli effetti sperati, ossia la distruzione del
          potenziale militare greco e il collasso o quanto meno il semplice indebolimento della
          volontà combattiva dei Greci.  Quasi tutte le  forze  aeree italiane presto dovettero
          essere impiegate in supporto alle  truppe.  L'intervento in campo  tattico,  non ebbe
          praticamente sosta o limitazione se non quelle imposte dalle condizioni meteorolo-
          giche. Ottimi risultati in campo tattico diede il bombardamento a tuffo per l'elevata
          precisione di tiro e per la possibilità di effettuare dopo il tuffo, e l'eventuale lancio
          a volo radente di bombe alari ritardate, il mitragliamento. Brillanti risultati conseguì
          la caccia contro i velivoli nemici in volo e a terra e col mitragliamento delle truppe
          in marcia o in  sosta.
              La guerra in Grecia mise in luce una delle gravi deficienze delle Forze Armate
          italiane la mancanza di u~s.pecifica preparazione alla cooperazione aero-terrestre.
          In particolare nel supporf  1retto alle truppe si evidenziò la mancanza di una preci-
          sa regolamentazione e l'ada~stramento per il tempestivo intervento dei reparti aerei.
              L'impiego dell~viazione italiana nella Campagna di Grecia non fu aderente ai
          principi basilari della guerra aerea a causa delle continue e pressanti richieste delle
          forze  terrestri.  Queste per le impreviste e insormontabili difficoltà ben presto in-
          contrate, richiesero, un eccessivo impegno delle forze aeree in campo tattico a scapi- .
          to dell'impiego in campo strategico. Ciò comportò ovviamente un abbassamento del
          rendimento delle operazioni ae~e, nel contesto generale della guerra.  Tuttavia i ri-
          sultati conseguiti dall'arma aerea italiana furono molto decisivi e determinanti per
          evitare la completa disfatta dell'Esercito italiano nel1940 e assicurare poi la ripresa
          dell'offensiva e il successo finale.  Il generale A. Papagos, Comandante in Capo pel-
          l'Esercito greco  a tale proposito scrisse:
              <<Dopo  la  neutralizzazione delle limitate possibilità della  scarsa aviazione anglo-
          greca l'Aviazione italiana dominò assolutamente e ininterrottamente il cielo e il suo con-
          tinuo intervento sia in battaglia sia contro le retrovie ritardò e ostacolò i movimenti del-
          le truppe greche,  limitando notevolmente le possibilità di sfruttamento dei successi.  Ven-
          ne inoltre resa  più  difficile  l'attuazione dei  rifornimenti,  che si svolgevano  solo  not-
          tetempo».


          d)  A.O.I.

              Il teatro  operativo  dell~frica  orientale  che  comprendeva  oltre  all' A.O.I.
          (Abissinia, Eritrea, Somalia italiana) i territori della Somalia francese,  del Somali-
          land britannico, era molto esteso. E pur essendo geograficamente separato dal teatro
          del Mediterraneo, era strettamente dipendente da questo,  specie per i rifornimenti
          alle  forze  italiane.
              Le Forze Armate italiane dell' A.O.I.  erano poste sotto il comando superiore
          del Vicerè,  Amedeo di Savoia Aosta,  esperto aviatore.

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