Page 106 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Le  direttive che lo S.M.R.A.  aveva  assegnato  all~ronautica Sardegna com-
               prendevano:
               l. Operazioni su Corsica,  Algeria,  Marocco,  Tunisia.
               2. Contrasto al traffico marittimo e ai  movimenti navali fra li<\frica  settentrionale
                 francese  e le coste  mediterranee della  Francia.
               3. Concorso al blocco del Canale di Sicilia.
               4. Eventuali altri obiettivi compresi nel raggio di autonomia delle basi sarde e sino
                 al45° parallelo (allineamento Bordeaux-Brancon). Nella strategia di guerra italia-
                 na si tendeva ad ottenere la più ampia libertà d'azione sul mare contrastando agli
                 avversari ogni iniziativa.

                   Complessivamente l~ronautica Sardegna allineava  93  bombardieri,  28 cac-
               cia, 14 assaltatori, 24 idrovolanti, 10 "RO 3 7" da O. A., una decina di aerei diversi
               per collegamenti, trasporto e allenamento per un totale di circa 180 velivoli di ogni
               tipo, giudicati sufficienti per bloccare l'accesso al Canale di Sicilia o quanto meno
               ostacolarne i movimenti navali arrecando all'avversario il maggior danno possibile,
               tentando,  se possibile,  di colpirlo  nelle  sue lontane basi navali.
                   L'azione più importante svolta dall~ronautica Sardegna sul finire del1940 fu
               indubbiamente la partecipazione nella «Battaglia di Capo Teulada» avvenuta il27
               novembre nel corso dell'operazione «Collar».
                   Questa operazione comprendeva diverse fasi operative ed aveva lo scopo di rin-
               forzare Ja componente della flotta di stanza ad Alessandria ed il presidio RAF di
               Malta, con l'invio di 12 "Hurricane" da lanciare a distanza di autonomia dei velivo-
               li, utilizzando la npa. Ar.gus ed infine trasferire ad Alessandria e Malta mezzi coraz-
               zati e automezzi, soldati e specialisti dalla RAF consegnando inoltre alla Mediterra-
               nean Fleet 4 nuove corvette antisom dotate di apparati Asdick (ricerca sommergibili
               con ultrasuoni).
                   L'invio di rinforzi aerei a Malta era già stato sperimentato con successo neJ me-
               se di agosto e si  ritenne opportuno ripeterlo con le  stesse  modalità.
                   La Forza H uscì da Gibilterra il15 novembre e il17 l' Ar.gus lanciò gli "Burri-
               cane" anzitempo per la segnalata presenza di navi italiane a sud della Sardegna, col
               risultato che l'aumentata distanza fece precipitare in mare per fine autonomia nove
               aerei con la perdita dei rispettivi piloti mentre altri due caduti a 50 km da Malta
               vennero avvistati da un «Sunderland» che salvò i piloti.
                   Le ricognizioni effettuate dalli<\viazione sul Canale di Sicilia la mattina del27
               non avevano approdato a risultati positivi ad eccezione dell'avvistamento di alcune
               navi in navigazione verso Alessandria, al punto che la Forza D passava inosservata
               nelle  acque tunisine navigando verso. ponente.
                   La prima comunicazione certa sulla presenza delle navi nemiche, sulla loro po-
               sizione esatta, sulla consistenza e velocità pervenne, verso le ore 11,00 al Comando
               Aeronautica Sardegna da parte di Marina Cagliari che aveva ricevuto la segnalazio-
               ne dalla Vittorio  Veneto.
                   Alle 12,40 il32° Stormo B.T., indipendentemente dalla richiesta d'intervento
               dell'amm. Campioni, riceveva l'ordine dal Comandante l'Aeronautica Sardegna di
               inviare un gruppo contro le navi nemiche, facendosi scortare dai "CR 42" disponi-
               bili del3° Gruppo C.T.,  ammontanti, in quel momento, a soli 5 velivoli. Poco più
               tardi Marina Cagliari richiedeva l'intervento specifico dei bombardieri contro una
               nb avvistata a 38° 30'/8° 50' longitudine e con la collaborazione costante e sollecita
               dei due Comandi, venivano precisati il punto di attacco con. le coordinate rilevate

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