Page 110 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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telegrafico, incerti avvistamenti di navi fuori Alessandria, fatta da aerei dellkro-
nautica Egeo o su semplici deduzioni, che qualcosa si stava organizzando in campo
opposto ed avevamo di conseguenza adottato le opportune misure di sicurezza.
Ma si avvertirono anche altri sintomi più concreti.
La ricognizione marittima dell'Egeo avvistava alle ore 07.10 dell'8luglio a sud-
est di Creta e localizzava a 60 miglia a nord di Marsa Matruk una formazione navale
inglese con 3 incrociatori scortati da CC.TT.
Veniva dato l'allarme e Supermarina ebbe un'ulteriore' conferma alle sue trian-
golazioni radiogoniometriche rilevate alle ore 00,40 dello stesso giorno da Matina
Tobruk, sulla presenza in mare di due gruppi di navi a nord di Derna e a nord-est
di Tobruk, sui preparativi di partenza da Malta di 5 piroscafi scortati da CC.TT.
e nel corso della giornata la situazione prendeva più chiarezza e consistenza. Quasi
alla stessa ora del primo avvistamento italiano (fra le 05,00/06,30) la Meditemlnean
Fleet veniva avvisata dal smg. Phoenix della presenza in mare di navi italiane dirette
verso l~frica settentrionale.
Le FF.NN. italiane che si trovavano in mare per scortare il convoglio verso la
Libia, avvisate sollecitamente da Supermarina, catapultarono all'alba 2 "Ro. 43"
che esploravano un tratto di mare sino al20° parallelo/ 34° meridiano senza nulla
. avvistare; il convoglio proseguiva regolarmente per Bengasi dove giungeva nel tardo
pomeriggio dopo che da tempo le FF.NN. di scorta a distanza e protezione strategi-
ca avevano invertito la rotta dirigendo verso le coste italiane, per sbarrare la naviga-
zione alle navi nemiche dirette presumibilmente verso le coste meridionali italiane per
un'azione offensiva, almeno cosl presumeva Supermarina ancora ignara dei compiti
meno impegnativi che doveva espletare la Medite"anean Heet la quale nel frattempo
era stata sottoposta ad attacchi di bombardieri provenienti dall'Egeo e dalla Libia.
. Ad iniziare dalle ore 10,00 sino alle ore 18,00 lkronautica Egeo inviò sulle
navi inglesi 34 bombardieri "SM. 79/SM. 81" del 39° Stormo e dei gruppi 34° e
41° mentre lhronautica Libia utilizzò gli Stormi da BT 10° 14° e 15° che con 38
"SM. 79" si alternarono sulla flotta inglese fra le ore 10,15 e le 18,40.
Complessivamente intervennero 72 trimotori che sganciarono 58 t di bombe
fra cui ol~re un centinaio da 250 kg. Sottopo~ti a violento tiro contraereo, che fece
precipitare un aereo e danneggiò una decina di aerei e ad un tentato attacco di alcu-
. ni «Sea Gladiator», elu~o con la maggior velocità e quota, i bombardieri misero a
dura prova gli equipaggi delle navi ingle~i che subirono alcuni danni al ponte dell'in-
crociatore Gloucester ed ucci~ero una ventina di uomini, ma sostanzialmente le uni-
'tà nemiche rimasero indenni e proseguirono la navigazione verso ponente, mentre
la Squadra Navale italiana in rotta verso nord-ovest in direzione dello Stretto di
Me$sina veniva avvistata nel pom~riggio da un ricognitore inglese «Sunderland» di
Malta, fra 19° e 20' longitudine e 34° 15' latitudine, che segnalava alla flotta ingle-
se anche la composizione e il tipo di navi, 3 delle quali erroneamente identificate
per nh:
A conoscenza della nuova posizione delle FF.NN. italiane e intuendo che le
stesse stavano ·dirigendosi verso Taranto, Cunningham dirottò dapprima verso nord-
est in direzione·di Zante (20° log.-38° lat.) con l'intenzione di cambiare rotta alle
navi italiane. Con tale determinazione il comandante inglese modificava il piano
originario di semplice supporto protettivo ~ti convogli di Malta per assumere un ruo-
lo prettamente offensivo.
· L'amm. Campioni iniziò la manovra per portarsi sulle navi nemiche ma venne
dissuaso dalle sue intenzioni da Supermarina a causa della prevalenza di forze del
·nemico; Supermarina confermò da Roma la primitiva rotta (330°) 'assegnata, preci-
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