Page 112 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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di Bari, Albania, Sardegna e Ljbia con il seguente ordine operativo, redatto perso-
              nalmente dal Capo di S.M.R.A. gen. Pricolo e portante il n. B/15611 OR/OP n. 01:
                  «Domani 9 luglio dall'alba tutte le unità da bombardamento dipendenti siano te-
              nute pronte per immediato intervento contro importanti forze  navali-.  Impiego  bombe
              da  250 kg e possibilmente da  500 kg  Quote lancio fra  2.500/3.000 metri.
                  Preferire attacco navi da battaglia e navi portaerei.  Intervento avvenga su richiesta
              diretta Comandi Marina o su ordini Superaereo. Caccia in crociera di vigilanza su princi-
             pali città e basi aeree.  Combattimento navale previsto è di massima importanza.  Aero-
              nautica  deve  assolutamente dimostrare  sua  potenza,  suo  spirito  sacrificio,  sue  possi-
              bilità».

                  Nella notte, l'amm. Campioni che alzava la sua insegna sulla nb Cesare,  riceve-
             va le  nuove disposizioni di Supermarina, che stabilivano come punto di  riunione
             delle FF.NN.  italiane per le ore  14.00 del giorno 9, ~t. 37° 40'  e la long.  17°
             20'  (poco più di 100 km a S.E.  di Punta Stilo di Ca,   ia).  Tale  punto distava  in
             linea d'aria: 150 km da Reggio Calabria, 200 km da Catania, 280 km da Comiso,
             290 km da Gela e Galatina, 320 km da Grottaglie- distanze percorribili fra 25'
             e 50' a velocità di crociera dei trimotori "SM. 79",  "SM. 81" e "Cant. 506/B" dei
              7 Stormi da bombardamento dislocati fra la Sicilia e le  Puglie con 220 velivoli in
             carico; una posizione ideale per manovrare e attaccare a ondate successive qualsiasi
             formazione navale si fosse avventurata nelle acque italiane, anche considerando che
             il punto di riunione della Mediterranean  Fleet era situato  100  km  più a sud,  a 20
             minuti di volo supplementari dal punto stabilito per'FF.NN. italiane.  La  nuova se-
             gnalazione di Supermarina spostava il previsto punto di riunione della flotta inglese
             dalle  acque  siciliane  a  quelle  della  Calabria  e  modificava  conseguentemente  gli
             obiettivi che si prefiggeva la Medite"anean  Fleet.
                  All'alba del giorno 9 i velivoli da ricognizione delle due parti iniziarono la loro
             attività.  L' Eagle  fece  decollare  alle  ore 04.40 alcuni  «Swordfish» da dcognizione
             che non avvistarono nulla JJ.el raggio prescritto di 60 miglia fra 180°/330° e rientra-
             rono sulla portaerei. Più fortunato un «Sunderland» del 230° Sqdn. di Malta che
             segnalò,  sia pure in modo impreciso,  alle ore 07.32 la presenza delle navi italiane.
             Cunningham  modificò  la  sua  rotta  nella  convinzione  originaria  di  sbarrare  alla
              Squadra italiana l'accesso a Taranto.  Dopo l'avvistamento del «Sunderland» venne
             riéhiesto tramite M~rina Messina l'invio di apparecchi da caccia, ma le vaghe infor-
             mazioni fornite circa il punto segnalato, la quota di v.olo e ·il tipo di aereo avvistato
             non consentirono tecnicamente l'invio di caccia nella  supposta zona.
                  Nessun messaggio di avvistamenti pervenne al comandante le FF.NN. cirea la
             presenza deUe  navi nemiche fino  alle ore  13.15,  allorché improvvisamente le  navi
              italiane vennero attaccate da aerosiluranti «Swordfish» lanciati dalla Eagle che ven-
              nero fatti segno a violento tiro contraereo,  i quali dopo essersi avvicinati a rrieno
             di' 1.000 metri agli incrociatori della  l a e 3 a Div.  sganciarono i loro siluri che però
             vennero abilmente evitati con veloci  manovre.                      ·
                ·  L'attacco era stato portato da 9 «Swordfish» lanciati dall' Eagle poco prima del-
              le ore 12.00 dopo una ulteriore segnalazione d'avvistamento pervt;nuta sulla Warspi-
              te nave ammiraglia della Mediterranean  Fleet.,  alle  11.30.  I  9  "Fairey"  pur legger-
              mente da,nneggiati dalla reazione italiana rientrarono  sulla npa alle  14.30.
                  Quasi contemporaneamentè un "Cant. 501" della 142a ·Sqd.  R.M. di Taranto
             segnalava la: presenza di 2 nh e 8 CC.TT. a 80 miglia a N.E. della formazione italia-

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