Page 116 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 116
· Nel1939la Regia Aeronautica aveva in Egeo un totale di 35 velivoli nella mi-
sura del 90% di non moderne caratteristiche tecniche ed operative.
Nel1940, alcuni mesi dopo la dichiarazione di guerra, la situazione migliorava
qualitativamente poiché a 3 7 "SM. 81" ancora in servizio si affiancavano i primi
16 "SM. 79", ai 13 "CR. 32" si integravano 9 "CR. 42", aumentavano anche i
"Cant. 506" portati a 4 esemplari suddivisi in sezione da ricognizione strategica
e sezione soccorso in mare.
I pochi campi disponibili nel Dodecaneso e l'impossibilità immediata di am-
pliare le infrastrutture aeronautiche, limitarono le possibilità di rafforzare il disposi-
tivo offensivo italiano nell'Egeo e conseguentemente restrinsero le possibilità stra-
tegiche che meritavano certamente più attenzione e provvedimenti. Ciò che fu pos-
sibile era appena sufficiente per soddisfare al minimo le necessità difensive del pos-
sedimento e mantenere talune posizioni di prestigio politico con la confinante Tur-
chia, che fronteggiava per una lunghezza di 260 km i possedimenti italiani nel Do-
decaneso, avuti, è bene precisarlo, a seguito di occupazione militare nel 1912 duran-
te la guerra itala-turca del1911, possedimenti che la Turchia deteneva sin dal 1523,
pur essendo abitati da popolazioni in gran parte di origine greca per stirpe, tradizio-
ni etniche e religiose.
Tali considerazioni convinsero lo S.M.G. a garantire al Dodecaneso almeno
una certa autonomia bellica, sufficiente per 12/16 mesi, periodo questo in cui sareb-
be stato possibile superare certe difficoltà e ripristinare un flusso regolare di riforni-
menti vitali.
I compiti affidati dallo S.M.R.A. all' Aeronautica Egeo tramite il Superiore
Comando FF.AA. prevedevano: ·
l. Obiettivi dell'Egitto, Palestina, Siria e Cipro.
2. Contrasto al traffico marittimo ai movimenti navali nel Mediterraneo orientale.
3. Eventuali obiettivi della Grecia e Turchia.
L'attività bellica in Egeo ebbe inizio il giorno successivo alla dichiarazione di
guerra con perlustrazioni a largo raggio nei tratti di mare a sud-est di Creta e a sud
di Rodi, su cui maggiormente si esplicava il traffico marittimo nemico.
Nonostante la vicinanza alla base nemica di Alessandria, un veto dello S.M.G.
dovuto a motivi politici a tutela della sovranità egiziana, bloccava per 2 settimane
ogni iniziativa offensiva, riservando tale compito alle unità da bombardamento del-
la Sicilia (km 1.600 di percorso a/r) con l'eventualità di attacchi _alle basi egiziane
fra Alessandria e Porto Said e fu necessario un opportuno intervento dello
S.M.R.A. per chiarire allo Stamage particolari tecnici che denunciavano difficoltà
e carenza specifica in materia di competenza aeronautica, prospettando, inoltre, la
necessità di riservare all~ronautica dell'Egeo ogni eventuale azione offensiva sulle
basi nemiche del delta del Nilo. Lo Stamage comprendeva l'errore in cui era incorso
e autorizzava sia pure con ritardo l'inizio dei bombardamenti.
Nella notte del 22 giugno i bombardieri "SM. 81" del 39° Stormo B.T. effet-
tuavano la prima missione sulla piazzaforte navale nemica.
L'attività dei 7 gruppi di volo fra bombardieri, ricognitori e caccia che si alter-
narono sui campi del Dodecaneso fu molto intensa nei primi 5 mesi di guerra.
Degna di particolare nota fu l'eccezionale imp~esa bellica compiuta dall' Aero-
nautica italiana il18 ottobre attaccando con 4 "SM. 82" le raffinerie di Manama
dell'Isola Baherein nel Golfo Persico colpite con 132 bombe da 15 e 50 kg.
114