Page 107 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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e le modalità d'intervento anche se persistevano alcune perplessità nelle posizioni
segnalate, considerando che nella zona indicata erano stati avvistati in precedenza
alcuni piroscafi francesi in navigazione per Marsiglia. Per un certo periodo si temet-
te di incorrere in un equivoco. Alle 13,45 nuova richiesta di caccia che 5 minuti
più tardi decollavano da Elmas per raggiungere le navi, dove rimanevano di prote-
zione per circa un'ora e 30 minuti senza avvistare velivoli nemici. Alle 13,15 erano
decollati nel frattempo 10 "SM. 79" del 32° Stormo B.T. da Elmas e 5 "CR 42"
da Monferrato, dopo una conferma più precisa sulla esatta posizione in cui si trova-
vano al momento le navi italiane.
Alle 14,20 decollava da Decimomannu l'altro Gruppo del32° Stormo B.T. rin-
forzato da uno dell'8° Stormo, trasferito d'urgenza da Alahero, mentre non fu pos-
sibile far partecipare l'altro Gruppo a causa dell'impossibilità di far decollare diversi
"SM. 79" rimasti impantanati nel terreno molle di pioggia dell1\eroporto di Alghe-
ro. Fu necessario assegnare alla scorta dei bombardieri 6 "CR 32" che, anche se
inadeguati per superate caratteristiche ad assolvere questo impegnativo servizio,
rappresentavano tutto ciò che era disponibile in quel momento in fatto di caccia nel-
l' Aeronautica Sardegna. La scorta poteva però rimanere in volo per un tempo più
limitato a causa della modesta autonomia di volo dei "CR 32".
Alle 15,30 fu possibile far decollare ancora da Monserrato altri due "CR 42"
ed un "CR 32" recuperati da precedenti servizi che, riforniti velocemente, veniva-
no fatti ripartire per la zona del combattimento a fornire ulteriore scorta alle navi
italiane e ai bombardieri in volo nella zona. .
Nel frattempo i velivoli della prima ondata del32° Stormo erano giunti in zo-
na d'attacco e avvistate le navi nemiche, le avevano bombardate con decisione pur
essendo attaccati da 7 «Fulmar» decollati velocemente dall' Ark Royal a seguito di
rilevamento radar effettuato dalla Renow. La difesa dei bombardieri e l'intervento
dei 5 "CR 42" di scorta (uno era rientrato per avarie tecniche) che impegnavano
subito il combattimento, costringeva i caccia inglesi ad allontanarsi dopo aver subìto
alcuni danni ed un probabile abbattimento ad opera di un "CR 42" che venne suc-
cessivamente abbattuto da un caccia nemico. Lo sgancio delle bombe effettuato da
4.000 m non risultava abbastanza preciso, in particolare sulle nh Renow e Ramillies
mentre l' Ark Royal accostava con veloci manovre eludendo la· salva sganciata che
esplodeva fra i CC.TT. di scorta. Forte la difesa c.a. che colpiva 8 velivoli, due dei
quali in forma grave.
Alle 16,20 perveniva al Comando Aeronautica Sardegna una nuova richiesta
di protezione caccia da parte della 3• Div. Navale e 15 minuti più tardi decollavano
2 "CR 42" che si portavano sulle nostre navi, in navigazione verso la Sardegna in-
dugiando a lungo sulla verticale del C.T. Lanciere a lento rimorchio del C.T. Ascari;
la scorta si prolungava sino al limite dell'autonomia ed alle 18,15 i velivoli rientrava-
no ad Elmas.
Alle 16,45 la seconda ondata composta da 2q "SM. 79" arrivava sulle qavi ne-
miche ed iniziava lo sgancio delle bombe da quota 3.500 m mirando particolarmen-
te alla npa che veniva subito inquadrata da precise salve cadute nelle sue vicinanze
(circa una trentina di bombe). ·
Impreciso risultava il tiro c.a. fra l'altro con errata valutazione di quota mentre
più pericoloso si rilevò l'attacco di 5 «Fulmar» che concentrarono i loro assalti su
velivoli di coda, approfittando del fatto che erano privi di scorta, avendo dirottato
per insufficiente autonomia i "CR 32" sulle navi dell'amm. Campioni, attacchi che
vennero però tutti respinti dalla difesa di bordo degli "S. 79":
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