Page 105 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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le ultime disposizioni, cadde prigioniero degli inglesi, dai quali ricevette gli onori
         militari.
             Non  si  hanno  dati  statistici  completi  dell'attività  bellica  dell'Aeronautica
         A.O.I. dall'H giugno 1940 al20 marzo 1941. In via approssimata si può considerare
         che l'ordine di grandezza dell'attività svolta sia di oltre 5.500 voli (sortite) cosl di-
         stribuiti:
         - n.  1.500 voli in azioni di bombardamento;
         - n.  2.600 voli in azioni di caccia;
         - n.  1.400 voli in azioni da esplorazione;
         - oltre  1.000 voli ih azioni di aerorifornimento,  trasporto e polizia coloniale.

             Le perdite in velivoli inflitte al  nemico sarebbero di 140 velivoli abbattuti in  ·
         combattimento e  80 velivoli distrutti al  suolo.
            · La guerra nello scacchière operativo dell~frica orientale e del Mar Rosso  fu
         per l'Italia di secondaria importanza rispetto agli altri settori del Mediterraneo che
         erano o apparivano di più rilevante e immediato interesse.
             Ciò trovava la sua ragione d'essere nella fatale illusione iniziale di una rapida
         e vittoriosa guerra,  la cui fine  sarebbe giunta certamente prima che la  situaiione
         in A.O.I.  avésse  sensibilmente risentito degli eventi negli altri scacchieri.
             Mancava una concezione strategica delle operazioni nei vari scacchieri e l'im-
         provvisa e irrazionale decisione del Càpo del Governo italiano di entrare in guerra
         aveva sorpreso le forze armate dell~.O.I. particolarmente impreparate.~ Aeronau-
         tica dell~.O.I. si trovò di fronte a difficoltà gravi che divennero pressoché insor-
         montabili dalla metà del novembre  1940 in poi.
             Mancando di adeguati rifornimenti dall'Italia, l~ronautica non poté far sen-
         tire il suo peso nelle operazioni condotte in A.O.I. e non potè dare alle truppe quel-
         l'appoggio aereo senza il quale « ... i tentativi di tener fortezze e di condurre campagne
         falliscono  in modo disastroso».
             All'inizio delle ostilità le forze aeree contrapposte in Africa orientale all'incirca.
         si equivalevano. Le forze aeree italiane mancavano però di un adeguato rifornimen-
         to dalla madre patria, cosa che non mancava a quelle britanniche. Il tempo quindi
         giocava in favore di queste. Data la situazione e il tipo dçlle forze aeree disponibili,
         maggioranza di forze  offensive  (bombardieri)  rispetto a quelle difensive  (caccia),
         l'atteggjamento offensivo, tattico e strategico, assunto dall~viazione italiana all'ini-
         zio delle ostilità fu  corretto.  Anche il successivo impiego dei velivoli preminente-
         mente nel campo esplorativo, col prolungarsi della guerra, fu pienamente corretto.
         In conclusione, i criteri di impiego delle forze aeree italiane in Africa orientale, pur
         nella grande modestia delle forze disponibili, furono pienamettte aderenti ai princi-
         pi fondamentali  della guerra aerea e  alla situazione verificatasi.

         e) Mediterraneo

         l)  Sardegna (11-6-1940  - 31-12-1940)

             Per la sua posizio~e geografica nel Mediterraneo, la Sardegna rivestiva_grande
         importanza strategica per l'Italia e particolarmente per la R.A. che sin dall'iniZio
         della guerra, valutando opportunamente le grandi possibilità dell'isola protesa come
         una gigantesca portaerei nel cuore del Mediterraneo, aveva provveduto a potenziare
         la componente dell'isola.                                        ·

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