Page 221 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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nizzazione militare che non trovi il mezzo di cooperare a tal uopo diretta-
                mente con  l'aviazione,  risulta  evidentemente imperfetta»  (4) ...

               Un altro aspetto che nelle stesse Direttive rimane assente,  nonostante l'espe-
           rienza della guerra d'Etiopia, è l'impiego dell'aviazione in missioni di trasporto di
           personale e soprattutto di rifornimenti e materiali, impiego che pure avrebbe avuto
           largo sviluppo nel corso delle guerra (5).  Ma, al di là delle proposizioni dottrinali,
           dove affiora una certa sottovalutazione del ruolo diretto e indiretto dell'aviazione
           è in un articolo del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito generale Pariani dal titolo
           «La dottrina -lo spirito», contenuto nel volume unico dedicato alle tre Forze Arma-
           te dalla Rassegna Italiana nel1939, con interventi di tutti e tre i Capi di Stato Mag-
           giore  e prefazione del maresciallo  Badoglio  (6).
               In questa occasione il generale Pariani accenna alla necessità di ottenere la ra-
           pida distruzione dell'avversario e come strumento fondamentale per ottenere questo
           ambizioso obiettivo indica la Divisione di Fanteria «binaria» impiegata in modo of-
           fensivo,  Grande Unità debole,  troppo leggera,  carente di fuoco e con scarsi auto-
           mezzi. Nessun accenno alle nuove possibilità delle Grandi Unità corazzate e al con-
           corso dell~viazione, tanto più necessario per supplire alla palese non competitività
           di forze terrestri male armate e equipaggiate, senza valide forze corazzate e con arti-
           glierie scarse e antiquate ..
               I.:articolo dell'ammiraglio Cavagnari, sullo stesso numero unico, è invece incen-
           trato su  una concezione strategica classica,  ispirata alle  teorie di A.T.  Mahan (7):
           lo scontro tra flotte a forze riunite imperniate· sulle grandi corazzate, per conquistare
           una volta per tutte il dominio assoluto del mare.  Secondo Cavagnari la corazzata
           aumentando considerevolmente la protezione (e di conseguenza il dislocamento) e
           la velocità è ormai in grado di resistere con successo al siluro e all'offesa aerea,  e,
           per il resto, egli accenna alla favorevole posizione geografica che consentirebbe alla
           nostra flotta di sfruttare la posizione centrale per neutralizzare la superiorità nume-
           rica della flotta franco-inglese.  I.:impiego delle corazzate, spina dorsale della flotta
           presentata dalla stampa militare italiana degli  anni Trenta  anche come la  miglior
          . piattaforma di fuoco antiareo,  potrà essere perciò eminentemente offensivo, come
           sottolinea anche  Mussolini al  Senato il  30 marzo  1938.
               In questo quadro operativo, la scorta alle navi maggiori diventa l'attività premi-
           nente del naviglio minore più moderno.  Di conseguenza, «la scorta dei convogli è
           affidata al naviglio minore più antiquato», e per l' Arma Aerea vi è solo un accenno
           al «servizio prezioso» che è in grado di assolvere nel campo dell'esplorazione e del
           riconoscimento. Il15 marzo 1938 alla Camera, Cavagnari si dichiara anche contra-


           (4)  E. Canevari, Considerazioni politico-militari sopra due anni di guerra,  Roma,  INCF,  1942, p.  19.
           (5)  Secondo dati forniti dalla stessa Aeronautica, in Etiopia erano state lanciate 1.890 tonnellate di
              esplosivo ed erano stati trasportati- per via  aerea 4.430 uomini con  1.360 tonnellate di viveri,
               posta e materiali; quindi il tonnellaggio logistico trasportato era più o meno pari a quello delle
              bombe (Cfr.  M.  Ajmone Cat, Il concorso dell'Arma ama alla  conquista dell'Impero;  «Rassegna
               Italiana» agosto-settembre  1939).                -
           (6)  Le Forze Armate dell'Italia fascista,  «Rassegna Italiana» giugno (Esercito), luglio-agosto (Marina),
               settembre (Aeronautica) 1939. Cfr. anche l'analisi comparativa in F.  Botti- V.  Ilari, Op.  cit.,  pp.
              249-271.  .
           (7)  F. Botti, La strategia marittima italiana negli anni Trenta,  «Bollettino d'archivio dell'Ufficio Stori-
              co Marina Militare» n.  4/1988.

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