Page 223 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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trario, ciò avviene anche per lhronautica (11).  Nel suo intervento sul citato volume
          unico del1939, il Capo di Stato Maggiore dellhronautica generale Valle indica co-
          me obiettivo preferenziale delle forze aeree non le forze militari dell'avversario, ma
          tutto ciò che le  prepara,  le  alimenta e le sostieJ?.e sia dal punto di vista  morale che
          materiale,  quindi in primo luogo  le  popolazioni civili:
               «nella concezione modema,  la guerra non può essere più considerata come
               urto di forze esclusivamente militari. Essa è, in primo luogo, l'opposto schie-
               ramento di interi popoli pretesi,  in uno sforzo supremo e integrale,  verso il
               raggiungimento della vittoria finale.  Sorge,  cos~ la necessità di estendere gli
               atti di guerra a tutto il territorio nemico allo scopo di fiaccare le forze mora-
               li di resistenza delle popolazioni e disseccarne le maggiori fonti di vita e di
               produzione.  Hanno precedenza le forze. morali perché sono esse che danno
               il tono alla condotta della guerra ( ... ) ogni azione, pur rivolta contro obietti-
               vi che non rivestono carattere nettamente militare,  concorre a diminuire la
               potenzialità avversaria».

               Per poter colpire siffatti obiettivi, rArmata Aerea deve anzitutto conquistare
          con azione indipendente il dominio dell'aria e ricercare la sorpresa, sfruttando an-
          che le  avverse  condizioni meteo:
                «supposti raggiunti o raggiungibili i due fattori prima accennati l'Arma Ae-
                rea procederà alla condotta della propria guerra.  Le azioni saranno eseguite
               a massa con entità di volta in volta definite a seconda dell'importanza e del-
                la natura degli obiettivi da battere. La dottrina militare aeronautica non am-
               mette l'impiego sminuzzato dell'aviazione».


               Di qui l'importanza preminente del bombardamento strategico in quota,  non
          limitato ai soli obiettivi militari ma esteso a tutti i campi della nazione avversaria.
          Il generale Valle ritiene perciò antieconomico e di carattere eccezionale il bombar-
          d~ento nel campo tattico, che pure aveva avuto molto sviluppo nella guerra di Spa-
          gna. Esso è di rendimento non proporzionato al rischio e al valore dei mezzi impie-
          gati e d'altro canto
                <<nel campo tattico della guerra di superficie è il cannone che deve avere la
               esclusività.  Gli eserciti moderni possiedono una tale attrezzatura di fuoco
               da rende e assolutamente superfluo l'intervento o dell'aviazione nella zona
               battuta dall'artiglieria».

               Tuttavia  ad integrazione  del bombardamento in quota,  l'attacco  al  suolo -
          operando da quote molto basse ma sempre nel campo strategico - potrà ottenere no-
          tevoli risultati specie all'inizio del conflitto e contro le vie di comunicazione, perché
          potrà sfruttare la  sorpresa meglio  del bombardamento in quota,  colpendo anche
          bersagli piccoli e sfuggendo meglio  all'offesa d,lla caccia nemica.  Per l'offesa, gli
          apparecchi d'assalto si valgono del mitragliamento e del'bombardamento.


          (11)  Sulla strategia aerea all'inizio della guerra cfr. anche F.  Botti - M. Cermelli, La teoria della guerra
              aerea dalk origini alla seconda guerra mondiale (1884-1939)  Roma,  Stato Maggiore Aeronautica-
              Ufficio Storico,  1989,  pp.  543-561.

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