Page 46 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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te onerose e da impedire economie «di scala»; e) esaltazione dell'incidenza delle
spese generali per i produttori minori con conseguenze negative sui costi finali (43).
Con la regolamentazioné consorziale interferisce e si collega la disciplina dei
nu01Ji impianti industriali varata nel1933 dopo alcuni provvedimenti del1927 e del
1929 con effetti più circoscritti. La Legge 12 gennaio 1933 n. 141 diede facoltà al
Governo di sottoporre ad autorizzazione l'impianto di nuovi stabilimenti industriali
e l'ampliamento di quelli esistenti. Con successivi decreti, la necessità dell'al:ltoriz-
zazione preventiva fu estesa alla quasi totalità delle industrie. Al riguardo si può
parlare di obiettivi dichiarati, obiettivi non dichiarati e di effetti concreti. Rientrava-
no tra i primi: riduzione di attività esuberanti, lotta contro sprechi, sproporzione
fra produzione e assorbimento, conseguenze di sviluppi disarmonici (disoccupazio-
ne) nonché compressione dei costi per ammortamento di impianti totalmente o par-
zialmente inattivi. Scopi non dichiarati erano certamente: il tentativo di orientare
l'attività industriale verso finalità interessanti e non pericolose per lo Stato e di in-
fluire sulla dislocazione regionale delle industrie. Siffatti strumenti di una politica
di piano (inesistente se non per scoordinate intermittenze) davano luogo a un rigido
controllo della produzione e del consumo tale da cristallizzare lo stato di fatto. Le
normative in questione, con la loro complessa disciplina di attuazione, si collegava-
no nella sostanza a disposizioni del1929, 1930 e' 1932 già in parte ricordate. Con-
sentendo al governo amplissimi interventi su attività dichiarate fondamentali per la
«difesa~, esse avevano costituito lo strumento per l'estromissione della Ford e per
l'anzidetta superprotezione della FIAT. Le procedure 'd'autorizzazione di nuovi im-
pianti o di loro ampliamenti, dopo aver fatto capo nei primi anni a commissioni sta-
tali, si avvalsero dopo il1937-1938 anche di rappresentanze, delle cosiddette «cate-
gorie interessate» (in pratica degli industriali più potenti). E opinione consolidata
che l'accoglimento di 6.412 domande di autorizzazione e la reiezione delle altre
4. 735 (fra il1933 e il1942) abbia troppo spesso obbedito alla tutela d'interessi pre-
costituiti. La deformazione più nota (e in vero talvolta denunciata dalla stessa Con-
federazione dell' Industria) consisteva nella presentazione di un grande numero di
domande per impianti non destinati ad essere realizzati ma costituenti una difesa
contro possibili concorrenti nei settori più appetibili. Questi sistemi erano facilitati
dal fatto che le sanzioni per mancate realizzazioni di impianti autorizzati erano de-
boli e che esistevano mille modi per mantenere in vita pratiche aventi il solo scopo
di paralizzare còme «inutili doppioni» le iniziative disturbanti. Ancora una volta
dunque ristagno e tutela delle posizioni di rendita ( 44).
Notorio che la tecnologia dell'industria italiana fosse nel complesso arretrata e
riflettente il già ricordato stato di provincializzazione (vds. retro a nota 34). !:esi-
(43) Oltre a L. Franck cit. pp. 35-36 e 78-85, Ministero per la Costituente Rapporto della Commissio-
ne Economica presentato all'Assemblea Costituente II Industria I Relazione Il volume Roma Poligra-
fico dello Stato 1947 pp. 226-242 nonchè Ernesto Cianci Nascita dello stato imprenditore in Italia
Milano Mursia 1977 pp. 209-217. Giudizi non sfavorevoli su alcuni consorzi in E. CONTI cit.
pp. 405-406 (11 giugno 1939).
(44) Vedi: L. Franck cit. pp. 85-86. Ministero per la Costituente Rapporto cit. pp. 119-149. E. Cianci
Nascita ecc. cit. pp. 220-240. Gualbertci Guale~ni Industria e fascismo Milano Vita e Pensiero
1976 pp. 158-184 e passim. Gianni Toniolo L'economia dell'Italill fascista Roma-Bari Laterza 1980
pp. 277-287. Naturalmente (N; Tranfaglia nell'introduzione del volume c;li L. Franck) non vanno
dimenticati gli «spunti interpretativi e le indicazioni di ricerca» offerti dalla storiografia marxi-
sta, .terzinternazionalista,· qui ad es. da Pietro Grifone Il capitale finanziario in Italill Torino, Ei-
naudi 1971 (prima ed. 1945) pp. 118-120 e passim.
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