Page 78 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Allef!,ato 1
CARRI ARMATI
TRATTORI
CANNONI FANTERIA
MITRAGUATRICI
MUNIZIONI PER ÀRT.
ARTIGLI ERI E
D potenzionamento militare durante fa «DOD belligeranza»
Un raffronto tra le esigenze prospettate dallo Stato Maggiore per i singoli set-
~ri dell'armamento, del munizionamento, dei trasporti e dei materiali, da una par-
te, e le reali consistenze ed i possibili incrementi consentiti dai nostri impianti indu-
striali dall'altra, può valere a dimostrare quando disperato fosse il compito di colma-
re lo _squilibrio. · .
Per l'ammodernamento del parco artiglierie, fino al 1938 il normale riforni-
mento annuo era di 6.500 pezzi. · .
In conseguenza dello scoppio del secondo conflitto mondiale, il fabbisogno an-
nuo dovette essere aumentato a U.OOO, oltre ad ulteriori U.OOO per il necessario
ammodernamento.
A quella data la produzione era di 70 pezzi mensili ed i nuovi impianti àvreb-
. bero potuto iniziare le lavorazioni soltanto a fine 1941 con una produzione limitata
a 3.000-3.500 pezzi all'anno. Era evidente quindi che per fronteggiare le sole esi-
genze dell'esercito sarebbero occorsi già alcuni anni.
Non migliore era la questione del munizionamento a cui si aggiungeva la caren-
za di rame e ottone per bossoli e corone.
La capacità di produzione· per le armi individuali e di reparto, di fronte ai fab-
bisogni di 'mobilitazione ed alle esigenze del primo anno di guerra, alla fine del
1939 ell sufficiente a coprire solamente 1'8 per cento per ie mitragliatrici, il 53 per
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