Page 89 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 89

scacchieri operativi,  vuoi  per modestia strategica o  perplessità d'azione,  vuoi per
           mancanza di audaci iniziative. Una serie di elementi non sufficientemente valutati
          che col tempo finirono per prevalere anche sui valori individuali, sulle capacità di
          resistenza morale  e  fisica,  sulle  doti professionali del  personale.
               Le vicende che seguono, descrivono ciò che fece lhronautica italiana durante
          il 2° conflitto  mondiale limitatamente al  periodo  1939/1940.
               Ma prima di entrare nel vivo delle descrizioni, è opportuno far conoscere talu-
           ni aspetti antecedenti al periodo specificamente trattato, allo scopo di introdure gra-
          dualmente alla conoscenza della materia: vicissitudini d'origine, difficoltà incontra-
           te,  criteri e scelte del materiale di volo adottato, stato generale di preparazione del-
           lhronautica.
               La vita della R.A.  all'inizio degli anni Venti fu  molto travagliata e difficile e
           nel1940, quando il secondo conflitto mondiale era già iniziato da mesi, l~eronauti­
           ca italiana contava appena 17 anni d'anzianità dalla data della sua costituzione come
           Arma autonoma fra i vari Corpi Armati dello Stato. Una modesta anzianità di servi-
           zio se rapportata alle secolari tradizioni dell'Esercito, della Marina e dell~rma dei
           RR.CC.  o della  R.  Guardia di  Finanza,  tradizioni queste costellate da una lunga
           partecipazione  in numerose guerre e  importanti avvenimenti della vita nazionale,
           che  avevano  contribuito a  rafforzarne il prestigio,  a consolidarne la  struttura,  ad
           esaltarne l'istituzione. Gli ordinamenti che lhronautica si era data per volere degli
           altri  e  per  praticità,  ricalcavano  però  a  grandi  linee  quelli  già  in  uso  nelle  altre
           FF.AA. e come tali risultavano quindi difformi per funzionalità, servizi e razionali-
           tà dagli  specifici interessi dellhronautica.
               Come  tradizioni  acquisite,  l~eronautica poteva  contare  nel  1923  idealmente
           solo sul valore dimostrato da piloti ed equipaggi a cominciare dalla guerra di Libi~
           del 1911  e nella grande guerra mondiale,  anche se  tale patrimonio morale era stato
           assimilato per eredità poiché gli aviatori che avevano combattuto in quelle due guer-
           re  appartenevano di fatto all'Esercito e  alla  Marina.  Di suo,  dopo la costituzione
           come Arma autonoma poteva contare solo sulla organizzazione che gli era stata data
           anche se  non molto rispondente,  vantare la preparazione e la partecipazione nelle
           operazioni coloniali durante la riconquista della Libia sino al  1929, la lunga serie
           di affermazioni internazionali tecnico-sportive, le gesta di valore e l'importanza ac-
           quisita  nelle  Campagne di guerra  in  A.O.I.  e  nelle  Operazioni Missione  Spagna
           (O.M.S.).
               Il primo decennio di vita dell~rma fu dedicato alla formazione dei Quadri ed
           alla  preparazione  del  personale;  il  secondo ciclo  si  manifestò con grandi risultati
           propagandistici ed affermazioni di prestigio; il terzo periodo decennale doveva esse-
           re caratterizzato dallo sviluppo qualitativo, concettuale, organizzativo e dal poten-
           ziamento organico dell~rma aerea: fu invece imprevedibilmente il ciclo della guerra
           e della disfatta!
               Quale concausa della sconfitta da aggiungere alle altre, venne a mancare negli
           anni precedenti il conflitto una  politica  militare  di coordinamento fra  le  diverse
           FF.AA. derivante da errate e particolari visioni d'assieme e da politiche militari pa-
           rallele: ciò impedì di mettere allo studio dottrine tattiche di cooperazioni interforze,
           creare mezzi tecnici per applicare praticamente tali concetti, assolvere le particolari
           esigenze d'appoggio aereo ad Esercito e Marina, peraltro non sentite o richieste se
           non nelle rare possibilità di incontro per manovre annuali rimaste fine  a sé  stesse,
           e in coerenza col discutibile principio dell'impiego ausiliario dell'aviazione per mis-


                                                                                   87
   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93   94