Page 111 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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tare organizzato della lotta dei libici contro la dominazione italiana du-
rante la seconda guerra mondiale. Altri aspetti furono l'azione ausiliaria,
informativa e di appoggio logistico, dato soprattutto da gruppi delle tribù
Dorsa e Abeidat dell'interno cirenaica, ai reparti speciali d'assalto britan-
nici, come il Long Range Desert Group, dello Special Air Service Regiment, della
Popsky Private Army 05>.
Un altro aspetto di ostilità da parte della popolazione libica è rap-
presentato dagli attacchi alle fattorie agricole italiane della Cirenaica che
furono spesso oggetto di tali azioni motivate essenzialmente dalla scarsez-
za dei generi alimentari, che colpiva le tribù dell'interno cirenaica. Rom-
mel ricorda anche delle reazioni delle popolazioni arabe a soprusi e violenze
perpetrate da appartenenti al nostro Esercito. Così egli scrive: "In conse-
guenza della perdita di prestigio causata agli italiani dalla sconfitta di Graziani,
alcune tribù arabe erano inquiete. l soldati italiani continuavano a prendersi soven-
te libertà d'ogni genere con la popolazione femminile araba; ora, in questo campo
non c'è da scherzare con gli arabi. Dovetti pregare insistentemente il Supercomando
italiano di trattare gli arabi come si conveniva, affinché non nascessero ribellioni
armate dietro il nostro fronte. In quel periodo, ufficiali e soldati della Divisione Trento
si resero colpevoli di alcuni eccesi contro gli arabi e a causa di ciò questi uccisero
parecchi soldati. Con le armi alla mano gli arabi impedirono agli italiani di avvi-
cinarsi alle loro residenze" (16).
Gli eventi successivi del conflitto in Libia portarono alla sconfitta delle
forze dell'Asse e alla perdita della colonia libica per l'Italia. Quell' atteg-
giamento di attesa, talvolta di distacco, di estraneità delle popolazioni li-
biche si tramutò piuttosto rapidamente in un'aspettativa di indipendenza
che maturerà negli anni dell'occupazione militare britannica, soprattutto
in quelli immediatamente successivi alla fine della guerra.
Nell'impero italiano dell'Africa orientale, come nella colonia libica,
l'entrata in guerra dell'Italia non fu affatto popolare. Sappiamo che anche
Amedeo d'Aosta come Balbo, era molto preoccupato per l'eventualità bel-
(15) Vladimiro Peniakoff (Popsky), Corsari in jeep, Milano, Garzanti, 1951, pp. 96-105,
soltanto nel 1942 il maggiore Peniakoff avrà nel suo reparto tre libici, il sergente
Mohamed Mustafa. e i soldati Abdel Salam Othman e Yunes Jusef Abdallah, ivi,
pp. 254-255; Kennedy Shaw ricorda che il L.R.D.G. ebbe aiuti e sostegno oltre
che tra i già menzionati Abeidat anche tra gruppi delle tribù dei Brasa e degli Ab id,
cit., p. 150.
(16) Erwin Rommel, Guerra senza odio, Milano, Garzanti, 1967, p. 55.
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