Page 138 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Il l luglio 1941, esso diventò Ufficio Propaganda R.E. e passò a far
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parte dello Stato Maggiore dell'Esercito: un passaggio che sottolinea come
l'autorità militare fosse riuscita, anche in questo campo, a sottrarre a quella
politica una attività di suo stretto interesse.
Una relazione dell'Ufficio Propaganda del Gabinetto Guerra, del 30
giugno 1941, ci fa conoscere l'organizzazione e l'attività svolta dal servi-
zio prima del passaggio di mano 09>.
Organi del servizio erano: l'Ufficio Propaganda; l'Ufficio Propaganda Forze
Armate Africa Settentrionale; Ufficio Propaganda Truppe Operanti in Albania; le
Sezioni Propaganda d'Armata; le Sottosezioni Propaganda di Corpo d'Armata
o di Difesa Territoriale; i Nuclei Propaganda di Divisione, di Settori di Co-
pertura o Costieri; gli Ufficiali di Propaganda dei reggimenti, di linea o ter-
ritoriali.
L'organizzazione restò sostanzialmente immutata fino al 1943.
Compiti dell'Ufficio Propaganda erano: dirigere ed attuare "l'assi-
stenza morale e materiale" - l'assistenza morale era diretta a rinvigorire
lo spirito attraverso svaghi e letture, quella materiale serviva a migliorare
le condizioni di vita e il benessere fisico dei combattenti - e la propagan-
da di carattere militare presso le unità dell'Esercito operante e territoriale.
In particolare l'organo centrale, attraverso quelli periferici, doveva pro-
porre tutte le misure per mantenere elevato lo spirito; predisporre, orga-
nizzare e distribuire tutti i mezzi atti ad assister_e moralmente e mate-
rialmente le truppe, previ contatti e accordi con gli altri Enti incaricati
della propaganda; raccogliere ed assegnare i mezzi occorrenti; organizza-
re e svolgere la propaganda a danno delle truppe avversarie; tenere -
per quanto di stretto interesse dell'Esercito - i contatti con la stampa,
diffondendo comunicati e segnalando argomenti ed avvenimenti per la re-
dazione di articoli.
Agli organi periferici toccava, invece: attuare quelle forme di assi-
stenza e di propaganda in relazione ai particolari bisogni delle proprie
truppe e ai mezzi disponibili; mantenere informato l'organo centrale sullo
spirito delle truppe e sulle necessità maggiormente sentite; segnalare quel-
le forme di assistenza e di propaganda ritenute più aderenti ed efficaci;
fornire informazioni utili alla contropropaganda sul nemico e nei territori
occupati. Il tutto doveva essere oggetto di relazioni mensili.
(19) A.U.S.S.M.E., Fondo Geloso, busta 100.
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