Page 143 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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della  rivista  "Fronte", che  pure plaudiva alle  imprese dei  soldati, tanto
            da  far  richiedere  all'autorità  militare  un  "mutamento  di  indirizzo  del pe-
            riodico" (3 2>.
                 L'unica forma di propaganda risultata efficace e ben accetta al fronte
            fu  quella  ideololgica  contro  il  bolscevismo,  messa  in atto  per giustificare
            la partecipazione delle unità italiane alla campagna di Russia; è da rilevare
            che in essa il soldato trovò comunque riscontri oggettivi, cioè aderenza, nelle
            estreme condizioni di povertà del popolo russo e nella ferocia con cui i so-
            vietici  fecero  terra  bruciata  intorno  a  loro  man mano  che  si  ritiravano.

            Censura e  Propaganda.  Riflessioni
                 Le  definizioni date di censura e propaganda, apparentemente dida-
            scaliche,  servono a chiarire come le  due attività,  pur utilizzando metodi
            e strumenti diversi  e pur avendo modelli  e funzioni  differenti,  operano
            per ottenere lo stesso prodotto finale: la manipolazione dell'informazione.
            Non appare superfluo affermare e concludere che la censura stessa ha fun-
            zioni di propaganda, perché da una parte si oppone a determinate notizie
            e lascia passare altre, incanalando, o "costringendo", in questo modo l'in-
            formazione; dall'altra, costituisce- attraverso lo spoglio della corrispon-
            denza soprattutto -  un vero e proprio sondaggio di opinione ante litteram,
            una tecnica oggi praticata a livello scientifico dai produttori di propagan-
            da (ideologica o commerciale), che serve a studiare a tavolino le modalità
            di  diffusione  di  un messaggio  pubblicistico,  perché risulti  più aderente
            e quindi  più efficace.                        .

                 Non sembra, però, che gli organi di propaganda abbiamo saputo uti-
            lizzare, nel corso della guerra, le relazioni della censura; né che gli organi
            della censura, che avevano una visione completa della situazione, abbiano
            indicato  rimedi.  Venuta  meno  l'utilizzazione  della  censura  e  mancando
            di vere motivazioni, la guerra ideologica si sviluppò intorno a temi e stile-
            mi incentrati principalmente sull'odio verso il nemico, plutocrate, abiet-
            to,  dissacratore.
                 Nessuna aderenza alla realtà, se non in rarissime occasioni e per tempi
            limitatissimi,  come  nel  caso  della  campagna  di  Russia.
                 La propaganda ideologica ebbe scarsa presa sull'animo degli italiani,
            pressati da difficoltà quotidiane nel Paese e vessati dagli avvenimenti sfa-
            vorevoli al fronte.  Nel momento in cui prevalsero sulle parole la certezza
            di una guerra lunga e dolorosa, il timore dell'intervento degli Stati Uniti,



            (32)  A.U.S.S.M.E.,  Fondo 113, busta  100.


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