Page 223 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Possibilità fra  l'altro  espressamente allora  raccomandata da alcuni  tra i
          più esperti  nostri  ufficiali  artiglieri < 12>.
               Quanto ai motivi delle  "riduzioni", quelle del dicembre  1940 posso-
          no  -  come già  accennato  -  spiegarsi  con  il venire  in primo piano  del
          fronte nordafricano (prevalente necessità di pezzi controcarro, per carro e
          contraerei). Non così quella del maggio  1940 epoca in cui l'Esercito aveva
          altrettante probabilità di doversi battere sul fronte occidentale ed in Balcania.
               Si ricorda inoltre che le giustificazioni addotte dalla parte industriale
          per  spiegare la  scarsa  produzione  d'artiglieria,  e  cioè  la  maggiore  com-
          plessità di costruzione e il conseguente aumento di ore di lavoro rispetto
          ai  parametri del  1915/18 (cosa solo in parte vera per gli  affusti ma non
          per le bocche da fuoco) <13>,  sono in genere ripetute acriticamente dai mas-
          simi organismi militari < 1 4>.  Il che si  inquadra in una per lo  meno imer-
          mittente "dipendenza" degli elaborati militari ("promemoria" ecc.) da quelli
          forniti  dall'industria < 1 5l.
               Circa la capacità di alcuni reparti nel servirsi piu efficacemente delle
           immutate bocche da fuoco,  non vi  è che da confrontare la scarsa conclu-
          denza dei pur numerosi schieramenti d'artiglieria italiani in A.S. durante
          la  battaglia invernale  1940-41  (specialmente Bardia e Beda  Fomm)  con
          il successo  di  pochi 47/32  contro i  carri  "Matilda" a  passo Halfaya nel
          maggio 1941 o con le eccellenti prove date dalla Divisione "Ariete" e dal-
          l' artiglieria  italiana  in  genere  durante  l'offensiva  britannica  Crusader
          (novembre-dicembre  1941)06>.


          Mezzi  corazzati e  meccanizzati in genere
               Un effettivo rinnovo del parco corazzato dell'Esercito era stato piani-
          ficato solo nell'ottobre 1939 con le note intese Pariani-Ansaldo. Le ragioni


          (12)  T. Moontefinale, L'artiglieria italiana durante e dopo la guerra europea,  in "Rivista d' Ar-
               tiglieria  e  Genio", agosto-settembre  1933 (pp.  1127-1182) nonché ottobre  1933
               (pp.  1335-1386) e  novembre  1933  (pp.  1563-1949).
           (13)  A.  Curami,  F.  Miglia,  cit.,  pp.  264-266  e nota  17.
           (14)  Vedi per esempio A.U.S.S.M.E. F16 b.6 Ministero della produzione bellica, Cenni sullo
               sforzo  sostenuto  dal Pae.re per  la produzione  bellica  nella guerra  1940-1943  e sua  entità  nei
               confronti della guerra  1915-1918,  (opuscolo a stampa segreto datato luglio  1943), pp.
               8-10. Riproduce elementi della relazione Ansaldo citata a nota 6, poi ripresi dal gen.
               C. Favagossa nell'apologetico: Perché perdemmo la guerra,  Milano, Rizzoli  1946, passim.
          (15)  Un  intervento  di  Badoglio  ecc.,  cit.,  p.  172.
          (16)  Rinvio  ai miei Africa settentrionale  1940-1943  negli studi e nella  letteratura,  Roma,  Bo-
               nacci,  1982, pp.  22-27,  35  e sgg.  e passim  nonché:  The  North  African  Campaign- A
               Recrmsideration, in]. Gooch (curatore), "Decisive Campaigns of the Second World War",
               Londra,  Frank Cass  1990,  (pp.  84-104)  e ad  altri  contributi  ivi  richiamati.


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