Page 227 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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1147 francese dunque, come velocità iniziale, pareggiava gli 853 rnlsec (2.650
           feet)  cui  il Two  Pounder  britannico lanciava  il  "perforante"  da  1.000 g
           (2.222 lbs). Comunque l'esiguità quantitativa della fornitura e l'assenza di
           ricambi, rendono il problema del mancato apprezzamento del SOMUA da
           parte italiana poco rilevante, nonostante la curiosità tecnica che esso conti-
           nua  a  suscitare.
                In secondo luogo,  abbiamo indirette ma significative tracce di un tentati-
           vo  ministeriale di incoraggiare la  nascita  di  un altro  polo  per l'ideazione
           e la  costruzione  di  carri  (Lancia,  Savigliano,  Tecnomasio  Italiano  Brown
           Baveri,  Officine Reggiane del gruppo Caproni).  Ne sappiamo assai  poco
           ma è certo che quel poco fu tale da destare nell' Ansaldo documentate preoc-
           cupazioni  che,  insieme con  altre,  svaniranno  -  come vedremo  -  dopo
           l'allontanamento  del gen.  Guzzoni.
                Da  ultimo  concrete possibilità parvero  aprirsi  col  carro cecoslovacco
           Skoda T  21  che,  pur prodotto da un'industria controllata dal Reich,  non
           interessava i tedeschi. La via del carro Skoda fu battuta negli ultimi tempi
           della gestione  Guzzoni terminata il  19 maggio  1941. La  documentazione
           si  riduce a poco più di un verbale del C.S.E.M. di cui l'unica copia rinve-
           nuta, dattiloscritta con correzioni a mano e senza indicazione di data, ap-
           pare ispirata a non ben spiegabile prudenza e diffidenza,  pur contenendo
           rilievi tutt'altro che sfavorevoli. L'unica inferiorità dello Skoda rispetto all'M
           13 sarebbe consistita in un'autonomia minore di  50 km. Essa era tuttavia
           largamente compensata da una velocità su strada di 47.2 km/h, oltre una
           volta  e mezza  quella  del  carro  M,  dato un rapporto  peso/potenza  di  ben
           13.88 CV/t.  Quest'ultimo vantaggio avrebbe rimunerato a  usura anche il
           maggior consumo di carburante cioè  i  1192 g/km contro i  700 g/km del
           carro  medio  Ansaldo-FIAT.
                Superfluo ribadire che, come affermò lo stesso Cavallero nel suo dia-
           rio,  "la velocità  costituisce  protezione" < 22>.  Per rifarci  ad un esempio  co-
           nosciuto, il successo difensivo conseguito il19 novembre 1941 a Bir el Gobi
           dai modesti M  13  dell'Ariete ben sostenuti dall'artiglieria contro i non ec-
           celsi ma pur sempre molto superiori Crusader Mark VI della XXII Armou-
           red brigade, non poté essere sfruttato a fondo con conseguenze probabilmente
           strategiche.  Lo  scarto  di  velocità tra l'M  13  e il Mark VI  (oltre  14 Km/h
           su strada e circa  10 su terreno vario) impedì l'inseguimento e la distruzio-
           ne  dell'unità  britannica  già  duramente  battuta.  Una  diseguaglianza  che



           (22)  Annotazione 8 giugno  1941  Diario Cavallero riportata in op.cit.  a  nota  3,  lp. 351.


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