Page 229 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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volta tanto non dipese dall'industria quanto da inspiegabile ritardo dell'E-
             sercito che,  nonostante le esperienze libiche degli anni '20 e '30, ne aveva
             ordinate nel 1938 per il  1939 solo 48 < 23>.  Cosicché la fornitura di 250 uni-
             tà nel  1941 non fu poi tanto esigua. A questi mezzi si aggiungevano qual-
             che  superstite  Lancia  IZ  della  grande  guerra  (in  parte  modificata  nelle
             colonie), le pochissime FIAT-Ansaldo 611 dei primi anni '30 (6 ruote, can-
             noncino da 37 in torretta, ma piuttosto lente e assegnate soprattutto ai cor-
             pi di polizia), nonché 134 autocarri armati e protetti, tutti in A.O. tranne
             8  in Libia.
                  Veniamo alla gestione Cavallero. Va ricordato che pur nella sua cari-
             ca interforze, la presa di Cavallero sulle relazioni Esercito-industria era for-
             tissima: all'Esercito egli apparteneva; i poteri assicuratigli dalla nuova legge
             (che aveva comportato,  oltre all'accantonamento personale di Guzzoni, la
             soppressione della carica stessa di Sottocapo di S.M.G.) facilitavano i rap-
             porti con l'industria della  quale per note  ragioni  aveva  anche esperienza
             personale.
                  Il  tono  del  dialogo  coi  produttori muta radicalmente.
                  Innanzi tutto il monopolio viene tranquillizzato.  Non si  parlerà più
             di  rivolgersi ad altri gruppi italiani.  Il  15  luglio  1941  il gen.  Sarracino è
             destinato a  nuovi compiti scomparendo per sempre dalla scena.  Anche il
             carro cecoslovacco è tolto di mezzo  con intervento, fra l'altro, delle gerar-
             chie genovesi del Partito Fascista come sembrerebbe da un documento del
             28 giugno  1941 < 24>.  A fronte  di  tutto questo stanno le  promesse e i  pro-
             positi di cui al notissimo promemoria Valletta del giugno 1941 pubblicato
             da  Emilio  Canevari  nel  1949 < 2 5>.
                  Ossia:
             - miglioramento  delle  prestazioni  del  motore  del  carro  M.  Infatti  nella
               versione14/41  (giunta in A.S.  a metà  1942) sarà realizzato un esaltante
               aumento di 2 km/h di velocità massima. Mentre nella versione 15/42 (mai
               giunta in A.S.  perché nell'estate  1943  ne  eravamo già  stati  cacciati) la
               velocità salirà di  8  km/h,  aumento  sensibile ma riguardante un veicolo
               divenuto  nel  frattempo  "da museo";



             (23)  C.  Favagrossa,  cit.,  p.  57.
             (24)  Vedi il mio La condotta italiana della guerra- Cavallero e il Comando supre~o 1941-1942,
                 Milano,  Feltrinelli,  1975,  doc.  19,  p.  165.
             (25)  E.  Canevari, La guerra  italiana- retroscena  della  disfatta,  Roma, Tosi,  1949, (2  voli.),
                 II  pp.  449 e  sgg.,  poi  più volte  riprodotto.


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