Page 236 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Quasi un ammicco da parte di chi non vuole dire di più.
E ciò per tacere altra circostanza asserita ma non documentata dal
gen. Faldella (però solitamente ben informato) secondo la quale l'Ansaldo
avrebbe rifiutato di collocare nei suoi carri un motore Lancia da 300 CV,
di cui vi era buona disponibilità, perché i suoi accordi con la FIAT le im-
ponevano di montare solo motori della casa torinese. Anche un'intervento
personale di Mussolini sarebbe stato disatteso dai vertici del duopolio (38).
Occorre infine accennare ai mezzi meccanizzati ruotati e non coraz-
zati, escluse dunque le autoblindo di cui si è già detto.
Mi riferisco ad autocannoni, camionette armate e simili: mezzi a pro-
posito dei quali il rapporto Esercito-industria nel1941 fu concentrato so-
prattutto su mere progettazioni. Le realizzazioni saranno del resto scarsissi-
me anche nel1942 e 1943. Mentre invece nel1941 (e ancor nei primissimi
mesi del1942) sarà intensa l'attività "industriale" dello stesso Esercito che,
secondo un costume inaugurato negli anni '10 soprattutto in Libia, dimo-
strava eccellente capacità di allestire mezzi cosiddetti "di fortuna".
All'entrata in guerra, i principali mezzi meccanizzati ruotati e non
protetti dell'Esercito erano:
- 166 autocannoni contraerei da 75 CK (Commissione Krupp) su camion
Ceirano 50, costruiti nel 1925 e adattati nel1927 dalla Viberti (24 era-
no in A.O.);
- un numero imprecisato (non credo superiore alla ventina) di camionet-
te, derivate da adattamento dei trattori d'artiglieria TL 3 7, munite di
pneumatici tipo "Libia" e armate con mitragliere da 20 e da 12.7 (39)_
Questi ultimi mezzi equipaggiavano le compagnie sahariane in A.S.:
interessante esperimento di cooperazione aero-terrestre dato che erano co-
mandate da ufficiali dell'aeronautica, operavano di conserva con i velivoli
"Ghibli" dell'aviazione coloniale e, pur collegate ai presidi delle varie oa-
si, dipendevano direttamente dal Comando Superiore A.S. < 40>.
(38) E. Fadella, Storia degli eserciti italiani da Emanuele Filiberto di Savoia ai nostri giorni,
Milano, Bramante, 1946, p. 189.
(39) G. Santoro, L'Aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Roma, Esse, 1957-1959
(2 voll.), I pp. 316-320.
(40) Rinvio al mio Quelques aspects de la lutte entre détachements de l'armée italienne et forces de
Ledere dans le Sahara lybien pendant l'hiver 1940-1941, in "Le général Ledere et l'Mrique
Française Libre 1940-1942", Parigi, Fondation Maréchal Ledere de Hautecloque
1988, pp. 447-467 e 185-192 nonché a J.N. Vincent, Les forces fran;aises libres en
Afrique 1940-1943, Vincennes Etat Major de l'Armée de terre Service historique 1983.
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