Page 238 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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erano infatti presenti nei vari reparti sahariani e un po' dovunque in A.S ..
               Ora, questo creativo assemblaggio militare (esistito anche in A.O. e in Bal-
               cania), oltre ad aver prodotto ordigni efficienti, non sfigura neppure numeri-
               camente a fronte delle realizzazioni industriali italiane di mezzi congeneri.  Infatti
               dal  1941  all'armistizio fra  autocannoni,  auto protetti e camionette varie,
               la produzione industriale assommò sì  e no a  500 unità consegnate per la
               maggior  parte dopo  il  secondo  semestre  del  1942.
                   Va purtroppo sottolineato come siffatta attività di iniziativa militare fu
               tutt'altro che incoraggiata dai più elevati comandi militari i quali nel giugno
               1942 ordinarono addirittura lo scioglimento del12° Autoraggruppamento.
                   Un provvedimento che si colloca al di là delle capacità interpretative
               di  chi  scrive.


              Automezzi
                   Incominciamo  con  qualche  cifra.

                   Nel1938 si calcolava che le ditte FIAT, SPA, Lancia, Isotta Fraschi-
               ni, O.M., Bianchi, Alfa Romeo e Breda potessero dare un gettito mensile
               di  650  autocarri  pesanti,  600 leggeri,  300 di  tipo vario  (comprendenti
               anche trattori e Dovunque), 100 autocarrette e 50 trattrici, per un totale
               di  1.700 veicoli  da  ridurre a  1.500 considerando le  necessità delle altre
              Forz  Armate (40_
                   Passò  tuttavia  molto  tempo  prima  che  tale  capacità fosse  sfruttata
              a  fondo.
                   Come Pariani scrisse a Mussolini, verso la fine del1938l'Esercito con-
              tava circa 22.000 autoveicoli (6.487 autocarri leggeri, 5.887 pesanti, 2.332
               autocarrette,  2.921 autospeciali, 4.328 trattori) avendo,  nell'anno prece-
               dente, beneficiato di un aumento di 7.944 (rispettivamente 2. 702, 1.854,
               1.113, 1.125, 1.150) e "nonostante cessioni varie" (leggi soprattutto Spa-
              gna). Era previsto per la primavera 1941 un ulteriore aumento di soli 4.140
              autoveicoli (cioè in media 138 al mese per trenta mesi). Ma le cose dovet-
              tero cambiare se, come ha scritto il gen. Favagrossa, nel giugno  1940 l'E-
               sercito  disponeva  di  5 3.000 autoveicoli  (carri  armati  esclusi)  dei  quali
               17.000 di requisizione. Mentre in un opuscolo del Miproguerra (cioè sem-
               pre di Favagrossa) pubblicato "riservatamente" nel luglio 1943, leggiamo
               che al1 ° giugno di quell'anno le Forze Armate (dunque non il solo Esercito



               (41)  A.U.S.S.M.E., S.M.G ..  Promemoria per s.e.  il sottosegretario di stato, Roma 9 no-
                   vembre  193 7,  utilizzato  anche  in  op.  cit.,  a  nota  3,  I  pp.  238  e sgg.


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