Page 53 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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che la Santa Sede si era rassegnata alla vittoria degli oppressori, che aveva
perciò trascurato i suoi figli, che aveva abbandonato la stessa causa della
giustizia. Le conseguenze potevano essere gravissime per l'avvenire: si pro-
filava lo scisma dei fedelissimi polacchi da Roma.
La convergenza dei massimi dirigenti laici ed ecclesiastici della Polo-
nia nel lanciare tali accuse alla Santa Sede apparve così significativa e preoc-
cupante a Pio XII e al card. Maglione da indurlf a esprimere più chiaramente
il loro pensiero. Fino a quando non cessò le trasmissioni alla fine di aprile,
la Radio vaticana dedicò specialmente all'olocausto della Polonia la sua at-
tenzione, alzando sempre di più la voce < 18>. Il discorso pasquale di Pio XII
venne allegato come prova di partecipazione della Santa Sede e ai dolori
della Polonia e di chiara denuncia dei crimini dei nazionalsocialisti < 1 9>.
Nel frattempo la situazione stava velocemente evolvendo. Il 27 feb-
braio, una strana informazione, unita ad una protesta, giunse sul tavolo
del sostituto agli affari ecclesiastici straordinari, Mons. Tardini. Essa por-
tava la notizia che il nunzio apostolico a Belgrado, Felici, avrebbe suggerito
al ministro degli esteri iugoslavo che sarebbe stato necessario "d'entreprendre
quelque tentative en faveur de la·paix", e "de ne pas résister aux Allemands ni de
refuser une demande pour la permission de traverser le territoire yougoslave". Al di
là del merito della questione, mons. Tardini aveva capito che si stava medi-
tando un colpo sulla Jugoslavia anche per coinvolgere la Santa Sede inde-
bolendone l'imparzialità < 20>. Che i sospetti corrispondessero alla effettiva
situazione fu confermato dall'invasione e dalla liquidazione della Jugosla-
via e soprattutto dalla proclamazione del Regno di Croazia. Il suo fondato-
re e poglavnik, Ante Pavelic, non mancò di mettere subito in imbarazzo la
Santa Sede iniziando una campagna di sterminio contro i serbi che non
(18) Cfr. Note di Tardini, 26 maggio 1941, in ADSS, IV, pp. 314-315; Memorandum tklla
Legazione britannica alla Santa Sede, per protestare contro la sospensione delle trasmis-
sioni della Radio vaticana relative alla Germania, 10 giugno 1941, ibidem, pp. 541-543;
La Segreteria di Stato alla Legazione britannica, 28 giugno 1941, ibitkm, pp. 583-585;
L'ambasciata di Germania alla Segreteria di Stato (protesta contro le emissioni della Ra-
dio vaticana), giugno 1941, ibitkm, pp. 576-583.
(19) Cfr. Pio XII a Racziewicz, 25 giugno 1941, in ADSS, pp. 569-571; Maglione a Hlond,
20 aprile 1941, in ADSS, III, l, pp. 399-400; Maglione a Va/eri, 3 settembre 1941,
ibitkm, pp. 451-452; Va/eri a H/ond, 13-15 settembre 1941, ibitkm, pp. 457-460; Pio
XII a Sapieha, 6 dicembre 1941, ibitkm, pp. 502-503.
(20) Cfr. La legazione britannica alla Segreteria di Stato, 27 febbraio 1941, in ADSS, IV, pp.
406-407.
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