Page 56 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Belgrado, Uicic indirizzò a Pio XII <3 4>. La situazione dei serbi pareva di-
sperata per l'abbandono in cui essi si trovavano: così, quando la Santa
Sede spendeva qualche intervento in loro favore, si trovava davanti al ve-
ro muro issato sull'argomento dai dirigenti tedeschi <35>.
Intanto, la "vendetta" nazionalsocialista per la ripulsa vaticana agli
inviti propagandistici e diplomatici della Santa Sede non si faceva atten-
dere. 1119 marzo, Orsenigo comunicava al card. Maglione, senza riuscire
a spiegarla, la notizia di un'improvvisa, moltiplicata brutalità dei nazio-
nalsocialisti contro ebrei e cattolici olandesi <3 6>: ma il peggio doveva an-
cora venire. Il 25 aprile, secondo una nota di mons. Tardini, fu riferito
a Pio XII che la Germania avrebbe domandato all'Italia di allontanare il
Papa da Roma, "perché nella nuova Europa non dovrebbe esservi posto
per il Papato". La notizia venne immediatamente smentita sia da Ciano,
che aveva partecipato tre giorni prima al convegno di Salisburgo dove avreb-
be dovuto parlarsi di questo, sia da Mussolini <37>. Ad ogni buon conto,
la Santa Sede non si fece trovare impreparata di fronte ad alcuna eventua·
lità. Da tempo aveva elaborato contromisure di fronte a quello che poteva
essere benissimo un ballon d'essai, ma che indubbiamente suonava come
una minaccia. Maglione, 1'8 maggio, riunì presso di sé i cardinali presenti
a Roma, riferendo loro le voci corse a Roma di un prossimo arresto del
Papa, e spiegando quali fossero i provvedimenti che sarebbero stati presi
di fronte a questa deprecabile eventualità. Intanto la Santa Sede aveva già
fatto esperienza della rottura forzata di comunicazioni per intere regioni,
e delle più importanti, dell'or be cattolico, come la Polonia, i paesi baltici,
l'Unione sovietica e, in parte, la Francia, l'Olanda, il Belgio. In caso di
impedimento del Papa, la Santa Sede avrebbe fatto scattare per tutta la
Chiesa i provvedimenti che già erano stati adottati per i territori difficili,
in particolare, quello di "concedere speciali facoltà, più o meno ampie, a
seconda delle diversità delle condizioni locali", agli ordinari o ad altre per-
sone appositamente e preventivamente delegate dalla Santa Sede stessa < 38>.
(34) w;;; alla Segreteria di Stato, 24 luglio 1941, in ADSS, V, pp. _104-105.
(35) Cfr. Orsenigo a Maglione, 9 dicembre 1941, in ADSS, V, p. 325.
(36) Cfr. Orsenigo a Maglione, 19 marzo 1941, in ADSS, IV, pp. 419-420.
(37) Cfr. Note di Tardini, 6 maggio 1941, in ADSS, IV, p. 483.
(38) Cfr. Note di Tardini, 8 maggio 1941, in ADSS, IV, pp. 484-485. Un'altra riunione
di cardinali fu presieduta da Maglione il 27 novembre per illustrare la situazione
della Chiesa in Germania (cfr. Note di Tardini, in ADSS, V, pp. 316-318). Su tutto
il problema, cfr. G. Angelozzi Garibaldi, Pio XII, Hitler e Mussolini. Il Vaticano fra
le dittature, Milano, Mursia, 1988, pp. 197-198.
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