Page 63 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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l'interpretazione dell'enciclica di Pio XI: ''quanto alla interpretazione del noto
testo Le confesso che non mi sembra vi si possa ravvisare eccessiva difficoltà. È infatti
fondamentale norma esegetica che ogni testo va accuratamente esaminato nel suo na-
turale contesto. Ciò posto, è agevole a chiunque constatare che, in quel contesto, Pio
Xl intendeva riferirsi alla ben nota manovra della "main tendue". Il Sommo Pon-
tefice ammoniva i fedeli che, nei loro paesi, non dovevano accordare la loro parteci-
pazione ai comunisti, neppure in iniziative di carattere umanitario, perché di tale
collaborazione si sarebbero approfittati i comunisti stessi per la diffusione ed il trion-
fo del loro programma bolscevico. Tale essendo il chiaro ed esplicito pensiero espresso
da Pio XI in quella parte dell'enciclica, ad esso conviene limitarsi quando si voglia
citare quel brano ... È inoltre evidente che il Santo Padre, con l'enciclica "Divini
Redemptoris", volle solennemente condannare il comunismo ateo, non già il popolo,
verso il quale, nello stesso documento, ebbe espressioni di paterna, compassionevole
benevolenza". Molto interessante, in quanto gettava luce in uno degli aspet-
ti fondamentali dell'atteggiamento della Santa Sede durante la guerra, era
la conclusione del documento: "Questi rilievi sono ovvi e facilmente comprensi-
bili, ma non possono, per ragioni che non sfuggiranno a V. E., esser fatti autorevol-
mente dall'«osservatore romano», e tantomeno dalla Santa Sede e in nome della Santa
Sede"< 6 0.
La persona più adatta a questo delicato incarico fu infine trovata da
mons. Cicognani in mons. John T. McNicholas, arcivescovo di Cincinna-
ti, il quale in effetti, opportunamente istruito dal nunzio, da mons. Moo-
ney e da mons. Ready, ai quali aveva chiesto ragguagli e suggerimenti,
emanò il 30 ottobre 1941 la pastorale suddetta che interpretava la Divini
Redemptoris <6 2>.
Se difficile e tormentato era il cammino della Chiesa nel Reich e nei
paesi da esso occupati, qualche spina non mancava neppure nel campo
opposto. La prudenza ufficiale della Santa Sede appariva, in larghi settori
di quell'opinione pubblica, un atteggiamento incomprensibile e larvata-
mente ostile alle democrazie. Così "L'osservatore romano" del 19 settembre,
con una nota vistata personalmente dal Papa, dovette formalmente dichia-
rare "destituita di fondamento" una notizia, apparsa sul "New York Times"
e diffusa dall'Agenzia Reuter Atlas, secondo cui il Papa aveva risposto nega-
tivamente alla richiesta di Roosevelt, trasmessa da Myron Taylor, con la
quale il presidente degli Stati uniti chiedeva a Pio XII di proclamare
(61) Ibidem.
(62) Cfr. A. Cicognani a Maglione, 28 ottobre 1941, pp. 285-288.
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