Page 215 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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214 GIORGIO PETRACCHI
lizione, apertasi tra la vittoria russa di Stalingrado e l'offensiva estiva te-
desca di Kursk, coincise con la ripresa di un «interludio diplomatico»,
a cui per diverse ragioni tedeschi e sovietici in vario modo concorsero.
Nel giugno del 1943, da Mosca sarebbero partiti (il condizionale è
d'obbligo) più segnali, che gettarono il quartier generale del Fiihrer in gran-
de affanno. Anche il conte von Schulemburg, l'ex ambasciatore a Mosca,
che aveva negoziato il patto Ribbentrop-Molotov, accreditò a Ribbentrop
l'attendibilità di uno di quei segnali e lo interpretò nel senso che a Mosca
si fosse intenzionati a trattare. Ribbentrop in persona prese l'affare nelle sue
mani, determinato quanto mai in precedenza a sondare fino in fondo le
possibilità di pace separata con la Russia. Dopo la metà di giugno comin-
ciò, infatti, a circolare la voce che Ribbentrop e Molotov si fossero incon-
trati segretamente forse a Vinniza, forse a Mosca, o in qualche altro luogo
della Russia. Anche il Dipartimento di Stato discusse la faccenda. E, tali
voci (Geriichte) continuarono a circolare per tutta l'estate del 1943.09)
Liddell Hart estrae da questo turbinio di voci un episodio preciso:
egli ha sostenuto, infatti, che alla metà di giugno del 1943 Ribbentrop
avesse incontrato Molotov a Kirovograd, una cittadina dell'Ucraina die-
tro le linee tedesche. Secondo la Fleischhauer quanto asserito non avrebbe
valore di prova; non sarebbe infatti che una voce, raccolta da Liddell Hart
durante uno dei suoi colloqui con i generali tedeschi. E tale voce non resi-
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ste ad una verifica storica.< l Per la storica tedesca queste voci avrebbero
preso consistenza in seguito alle reiterate prese di posizione di Ribben-
trop in favore della pace separata. E l'Autrice non esclude che lo stesso
«Sonderreferat Frieden» potrebbe averle messe in circolazione: in quel perio-
do, anche su suggerimento di Hitler, fu fatta molta disinformazione allo
scopo di tacitare le pressioni provenienti da molti ambienti e per mitigare
il malcontento che saliva dai quadri e dai gregari delle armate germaniche
impegnate sul fronte russo. Quanto supposto dalla Fleischhauer è certa-
mente plausibile. Ma perché - sarebbe da chiedersi - Liddell Hart non
ha ritenuto opportuno fare il nome della sua fonte? Che cosa, o quale con-
siderazione, glielo hanno impedito?
Pur con tutte le riserve che si possono avanzare, in mancanza di altri
riscontri, sull'incontro segreto tra Ribbentrop e Molotov, le ricerche della
(19) I. Fleischhauer, op. cit., p. 166-169.
(20) B. H. Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori,
1974, p. 685, cfr., I. Fleischhauer, op. cit., p. 167, 313 n. 108.
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