Page 215 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               lizione, apertasi tra la vittoria russa di Stalingrado e l'offensiva estiva te-
               desca  di  Kursk,  coincise  con la  ripresa  di  un  «interludio  diplomatico»,
               a  cui  per  diverse  ragioni  tedeschi  e  sovietici  in  vario  modo  concorsero.
                    Nel giugno del  1943, da  Mosca sarebbero partiti (il  condizionale è
               d'obbligo) più segnali, che gettarono il quartier generale del Fiihrer in gran-
               de affanno. Anche il conte von Schulemburg, l'ex ambasciatore a Mosca,
               che aveva negoziato il patto Ribbentrop-Molotov, accreditò a Ribbentrop
               l'attendibilità di uno di quei segnali e lo interpretò nel senso che a Mosca
               si fosse intenzionati a trattare. Ribbentrop in persona prese l'affare nelle sue
               mani,  determinato quanto mai in precedenza a  sondare fino  in fondo  le
               possibilità di pace separata con la Russia. Dopo la metà di giugno comin-
               ciò, infatti, a circolare la voce che Ribbentrop e Molotov si fossero incon-
               trati segretamente forse a Vinniza, forse a Mosca, o in qualche altro luogo
               della Russia.  Anche il Dipartimento di Stato discusse la faccenda. E,  tali
               voci  (Geriichte)  continuarono  a  circolare  per  tutta  l'estate  del  1943.09)
                    Liddell Hart estrae da  questo turbinio  di  voci  un episodio preciso:
               egli  ha  sostenuto,  infatti,  che  alla  metà  di  giugno  del  1943  Ribbentrop
               avesse  incontrato Molotov a Kirovograd,  una cittadina dell'Ucraina die-
               tro le linee tedesche. Secondo la Fleischhauer quanto asserito non avrebbe
               valore di prova; non sarebbe infatti che una voce, raccolta da Liddell Hart
               durante uno dei suoi colloqui con i generali tedeschi. E tale voce non resi-
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               ste ad una verifica storica.< l  Per la storica  tedesca queste voci avrebbero
               preso  consistenza  in  seguito  alle  reiterate  prese  di  posizione  di  Ribben-
               trop  in  favore  della  pace separata.  E l'Autrice non  esclude  che lo  stesso
               «Sonderreferat Frieden» potrebbe averle messe in circolazione: in quel perio-
               do,  anche su suggerimento di Hitler,  fu  fatta  molta disinformazione allo
               scopo di tacitare le pressioni provenienti da molti ambienti e per mitigare
               il malcontento che saliva dai quadri e dai gregari delle armate germaniche
               impegnate sul fronte  russo. Quanto supposto  dalla  Fleischhauer è certa-
               mente plausibile. Ma perché -  sarebbe da chiedersi -  Liddell Hart non
               ha ritenuto opportuno fare il nome della sua fonte? Che cosa, o quale con-
               siderazione,  glielo  hanno  impedito?
                    Pur con tutte le riserve che si possono avanzare, in mancanza di altri
               riscontri, sull'incontro segreto tra Ribbentrop e Molotov, le ricerche della


               (19)  I.  Fleischhauer,  op. cit., p.  166-169.
               (20)  B. H. Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano,  Mondadori,
                    1974,  p.  685,  cfr.,  I.  Fleischhauer,  op. cit.,  p.  167,  313  n.  108.









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