Page 226 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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L'URSS  DI  FRONTE  ALLA  CADUTA  DI  MUSSOLINI  E  ALL'8  SETTEMBRE   225

               dei  comunisti  italiani  a  Mosca.  È già stato  accertato,  ma  ancora  strana-
               mente non registrato dalla storiografia, che la  prima richiesta di Togliatti
               di  tornare in Italia legalmente, si  ebbe  nel  novembre  1943,  non  nel  feb-
               braio  1944, dopo i colloqui  Prunas-Vycinskij,  come supposto ancora da
               Vacca.  La  richiesta fu  recapitata il  6 dicembre al governo Badoglio dalla
               commissione alleata di controllo e rubricata con la sigla "offerta servigi".
               E il telegramma era addirittura la  ripetizione di  uno precedente,  che ap-
               pare  scritto  subito  dopo  la  conclusione  della  conferenza  di  Mosca.< 40 l
                   Esiste una coincidenza, dunque, tra l'ipotesi di. un primo sondaggio
               tra Prunas e Bogomolov ad Algeri e l'apertura da parte di Togliatti della
               pratica di  rimpatrio.  In  ogni  caso  il  precedente  a  cui  tanto  Bogomolov-
               Prunas, quanto Togliatti potevano ispirare la loro azione era costituito dal
               «Comité Français»:  il  riconoscimento  sovietico  avrebbe consentito  la  ri-
               presa di rapporti diplomatici diretti tra l'Italia e l'URSS e l'allargamento
               delle fragili basi del governo Badoglio con l'ingresso dei comunisti. Il pro-
               getto  come  è  noto  fu  messo  a  punto  nelle  conversazioni  che  Vycinskij,
               commissario aggiunto agli affari Esteri, ebbe con Prunas all'inizio di gen-
               naio del  1944 in Italia. E nella primavera del  1944, l'URSS poté permet-
               tersi di procedere con il governo Badoglio, a differenza di un anno prima
               con il CFLN, senza il consenso degli  alleati.  Nella primavera del  1944 la
               connessione della  strategia  sovietica  nel  Mediterraneo  doveva  così  com-
               pletarsi con l'ingresso dei comunisti francesi nel Comitato di Algeri e con
               la  <<svolta  di  Salerno».
                   L'origine e l'elaborazione della svolta di Salerno ripropone la ripresa
               di  una  polemica  antica.  Si  sa  che  i  comunisti  hanno  sempre  cercato  di
               respingere l'accusa che la  politica del  partito comunista sia  stata dettata
               da Mosca. Secondo alcune lettere di Togliatti a Dimitrov, che sono servite
               da base documentaria al citato articolo di Giuseppe Vacca,  la  cosiddetta
               "svolta di Salerno" sarebbe stata concepita da Togliatti addirittura subito
               dopo la  caduta di  Mussolini.  Togliatti avrebbe individuato la  possibilità
               di gettare un ponte fra le forze antifasciste e il governo Badoglio, non con-
               dividendo affatto la posizione duramente avversa al governo Badòglio, ini-
               zialmente  assunta  dalla  stampa  sovietica.



               (40)  Rinvio al mio, "Le relazioni tra l'Unione Sovietica e il Regno del Sud: una riconsi-
                   derazione della  politica sovietica in  Italia (1943-1944)", in Storia  contemporanea,  a.
                   XV (1984),  n.  6,  p.  1176,  dove  si  cita anche  l'articolo di  R. Luraghi. Consultato
                   a questo proposito, il prof. Luraghi mi ha riconfermato l'intervista con il marescial-
                   lo  Badoglio  e  l'informazione  che  ne  trasse.









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