Page 227 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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                   Tutto ciò dimostra evidentemente una differenza. Togliatti valutò la
              caduta di Mussolini nell'ottica della situazione italiana e ne coglie gli svi-
              luppi,  la  stampa sovietica  rilevò  principalmente gli  aspetti  connessi  alla
              guerra dell'URSS e ai rapporti di forza con gli alleati. Tuttavia, sulla base
              della documentazione esistente, è difficile fondare  l'esistenza di una pri-
              mazia  di Togliatti,  o la  contrapposizione di  due  politiche  antitetiche  ri-
              guardo all'Italia, l'una concepita dagli analisti sovietici, l'altra dai comunisti
               italiani.  Anche perché, Togliatti e l'ufficiosa  Vojna  i Rabocij Klass,  se  vo-
              gliamo assumerla come punto di riferimento opposto all'elaborazione to-
              gliattiana, non appaiono fonti  omologabili proprio perché si  rivolgevano
              a  due interlocutori diversi e con intenti soprattutto diversi.  La  lettera di
              Togliatti a Dimitrov è un'esposizione ragionata delle sue vedute, gli arti-
               coli  della  Vojna  i  Rabocij  Klass,  sono  messaggi  di  forte  contenuto ideolo-
              gico, consapevolmente indirizzati agli alleati allo scopo di impedire, grazie
               all' "intrigo" con Badoglio, l'isolamento dell'URSS  nella  questione italia-
               na. Ma fra il tentativo di impedire l'isolamento dell'URSS e la politica del
               partito comunista si  raggiunse,  come dimostrano gli  articoli  della  stessa
               Vojna  i  Rabocij  Klass,  un'oggettiva  coincidenza.  La  strategia  sovietica  di
               inserirsi nella ricostruzione dell'Europa post-bellica attraverso la  parteci-
               pazione dei partiti comunisti ai movimenti nazionali di resistenza e ai go-
              verni provvisori prese corpo nell'estate del1943. Il richiamo a Mosca degli
               ambasciatori sovietici era stato dettato appunto dalla necessità di consul-
               tarsi con essi in merito all'attuazione di questa svolta. E la Conferenza di
               Mosca  ne  decretò  il  riconoscimento  sul  piano  internazionale.



































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