Page 232 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA  FRANCIA  COMBATTENTE  E L'ITALIA                               231

                   Il  14 settembre, il generale Giraud da comunicazione sulle operazio-
              ni in Corsica, nella quale giustifica il segreto che avvolge l'operazione con
              il  carattere rischioso della spedizione e con le  frequenti  indiscrezioni del
              giornale l'  Echo d'Alger. In questa occasione, De Gaulle critica le condizioni
              in cui è stata preparata l'operazione, mettendo da parre il Comitato e an-
              che  la  sua  persona,  incaricata  della  condotta  della  guerra.m
                   Alla  riunione seguente, il  18, mentre Giraud fa  il  punto della situa-
              zione- per la Francia si  barrono 20 000 italiani:  lO 000 partigiani, due
              battaglioni; per la Germania;  l O 000 uomini, un centinaio di carri armati,
              una divisione di fanteria che può essere trasferita dalla Sardegna -  il ge-
              nerale Georges commenta: "De Gaulle se ne va senza preavviso. È la quarta
              volta.  Il suo orgoglio soffre di vedere la  Corsica liberarsi senza  di lui.  Si-
              tuazione impossibile per un Comandante in Capo che non può essere trat-
              tato  in  questo  modo  e  più  o  meno  sconfessato".

                   Di fronte  alla  confusione di  potere  regnante in Italia,  il  27  settem-
              bre,  il  CFLN decide:

                  " di chiedere la partenza più rapida possibile delle truppe italiane at-
                  tualmente dislocate in Corsica che devono lasciare il loro materiale a
                  disposizione  dell'Esercito  francese;
                  di  non  riconoscere,  nelle  presenti  circostanze,  il governo  di  farro  in
                  Italia poiché il Re, Badoglio e il Principe ereditario non hanno nessu-
                  na autorità e la  possibilità di  un'altra soluzione (Reggenza  o  Repub-
                  blica)  non  si  delinea  con  sufficiente  chiarezza" .
                   Il 2 ottobre, dopo aver ascoltato una comunicazione del Comandan-
              te  in  Capo  sulle  sue  conversazioni  col  generale  Eisenhower  a  proposito
              delle truppe italiane rimaste in Corsica, il Comitato chiede al generale Gi-
              raud di insistere per la rapida partenza delle truppe italiane, per il mante-
              nimento sul posto del materiale italiano utile all'Esercito o alla popolazione
              civile  corsa  per  il  disarmo  delle  Camicie  Nere.
                   Il 5 è segnato dall'annuncio ufficiale della liberazione della Corsica,
              primo dipartimento francese schierato sotto la bandiera della Francia com-
              battente per il quale non esiste, in quel momento, nessun accordo. Il Com-
              missario agli Affari Esteri deve, perciò, entrare immediatamente in contatto
              con i rappresentanti dei governi britannico e americano allo scopo di pre-
              cisare  la  situazione  delle  truppe  alleate  in  Corsica.



              (7)  Rendiconto  ufficioso  redatto  dal generale  Georges.








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