Page 235 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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2 - Quale atteggiamento devono adottare le unità della Marina fran-
cese (navi, aerei, servizi a terra) rispetto alle forze italiane cobelli-
geranti nelle diverse circostanze (in mare, all'ormeggio, nei cieli,
a terra)".
La risposta non è nota!
Con la stessa acutezza si pone, questa volta all'Esercito ed alle autori-
tà civili e militari, il problema della mano d'opera. I tre territori del Nord
Africa, in particolare la Tunisia, conoscono una mobilitazione massiccia
- e secondo alcuni eccessiva -mentre la mano d'opera indigena è in-
sufficiente. Ai bisogni nazionali, si aggiungono quelli degli Alleati forte-
mente bisognosi di personale per le loro basi logistiche, specificamente
nei porti. Preoccupazioni di sicurezza non sono estranee alle misure prese ...
Perciò, in seguito a numerosi incìdenti accaduti in Algeria e in Tuni-
sia, si decide, n~l marzo 1943, nel quadro "della gestione dei detenuti o
degli internati politici e dei lavoratori civili stranieri" di attuare in favore
degli italiani "un regime di rigore attenuato". Vengono riunite commis-
sioni di selezione per studiare il caso dei cittadini italiani e per proporne
l'invio in un campo di internamento o il mantenimento in libertà.OO)
I cittadini italiani che beneficiano di un regime di libertà e che appar-
tengono ad una classe mobilitabile dal punto di vista francese (cioè le classi
comprese fra il 1930 e il 1943) saranno invitati "a sottoscrivere adunar-
ruolamento volontario per tutta la durata della guerra a titolo di compagnie
di lavoratori italiani". Queste unità inquadrate da militari saranno messe a
disposizione dei servizi economici del territorio di permanenza. Però, se
non esistono problemi di inquadramento in Algeria e in Marocco, non
è lo stesso in Tunisia dove il numero di cittadini italiani mobilitabili nelle
unità di lavoratori sarà notevolmente aumentata a seguito della riconquista.
Quindi, col decreto del2 giugno 1943, il Residente generale in Tuni-
sia decide che i cittadini delle potenze dell'Asse, nati fra il l o gennaio 191 O
e il 31 dicembre 1923, saranno incorporati nelle unità di lavoratori. In
nessun caso, essi verranno impiegati per lavori riguardanti operazioni di
guerra. Per via di stampa, si prescrive agli interessati di presentarsi prima
dellO giugno presso la brigata di gendarmeria più vicina per essere censiti.
Saranno formati almeno tre battaglioni di pionieri italiani, numerati da
90 l, organizzati in uno stato maggiore, una sezione di comando e quattro
(10) Circolare del Generale d'Armata, Comandante in Capo francese e militare, non da-
tata (presumibilmente del 16-17 marzo 1943).
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