Page 234 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA FRANCIA COMBATTENTE E L'ITALIA 233
crediti per armare 10 divisioni, 300 aerei da guerra e 130 da trasporto,
compensazioni del naviglio francese preso o distrutto da parte degli italia-
ni, 10 000 autocarri.<9l
Il problema del materiale navale si pone con particolare acutezza. In-
fatti, le prime richieste, formulate in ottobre, da parte del Capo di Stato
Maggiore della Marina sono giudicate impossibili da presentare agli Al-
leati: le consegne si debbono limitare al materiale francese preso dagli ita-
liani e alla parte del materiale italiano che potrebbe essere utilizzato dagli
equipaggi francesi.
Appoggiata dal generale Legentilhomme, Commissario alla Difesa na-
zionale, la Marina torna alla carica in ottobre e chiede che il principio
della compensazione in tonnellaggio delle perdite subite dalla Marina fran-
cese nel novembre 1942 a causa della violazione delle clausole armistiziali
sia avanzato ai governi alleati. Naturalmente, questa richiesta viene moti-
vata dalla preoccupazione di rafforzare la partecipazione della Marina fran-
cese alle operazioni ma anche dalla necessità di ristabilire l'equilibrio fra
le forze navali francesi e quelle italiane. Lo Stato Maggiore generale della
Marina segue allora con attenzione tutti i movimenti delle navi sia diretta-
mente, sia per mezzo delle reti spionistiche nella Francia occupata sia con
le informazioni fornite dagli evasi dalla Francia.
A quell'epoca, peraltro, la Marina si trova sola ad avere un contatto
diretto con le forze italiane, contatto per il quale non ha mai ricevuto nes-
suna direttiva precisa. Pertanto, tra 1'8 settembre - data dell'annuncio
dell'armistizio- e il 14 ottobre- data dell'annuncio della cobelligeran-
za - la stampa di Algeri è stata l'unica fonte informativa dell'Ammira-
gliato rispetto all'evoluzione delle relazioni politiche e militari fra Alleati
ed italiani. L'unica indicazione ricevuta dal comando alleato, il 9 settem-
bre, è stato di: "non aprire il fuoco su bastimenti ed aeromobili italiani
che non abbiano un atteggiamento ostile". Questa mancanza di informa-
zioni non è senza inconvenienti di ordine psicologico e militare. Avvengo-
no incidenti, per esempio nel Levante, quando bastimenti francesi ricevono
dalle autorità britanniche ordine di scortare navi italiane senza che il Co-
mando francese ne sia stato informato in precedenza.
Pertanto, il 9 novembre, il contrammiraglio Lemonnier chiede al ge-
nerale Giraud di fargli sapere:
"l - Quali sono i contrassegni caratteristici delle navi da guerra o dei
mercantili e degli aeromobili italiani cobelligeranti;
(9) Nota del Comité de la Défense nationale concernente un eventuale armistizio con l'Italia.
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