Page 260 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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I BOMBARDAMENTI SULLE CITIÀ ITALIANE 259
della prima parte del 1943 fu esente da bombardamenti sul suolo italia-
no, e non una sola regione; sebbene Roma fosse rimasta al riparo degli
attacchi nemici, anche il Lazio fu pesantemente nel mirino degli anglo-
americani. Civitavecchia ebbe numerose incursioni, tra le quali in parti-
colare fu grave quella del 14-15 maggio con 45 quadrimotori e circa 200
bombe sganciate sul porto: furono affondati in quella occasione 5 piro-
scafi e 8 motovelieri; tre piroscafi furono semiaffondati; i morti furono
286 e più di 300 i feriti. Ostia e Fiumicino, piccoli porti romani, furono
anch'esse sotto attacco aereo nemico, in particolare il 16-17 maggio, data
che registra anche un sorvolo di Roma con lancio di manifestini.
In sintesi, il periodo più denso delle incursioni aeree fu indubbia-
mente quello precedente la data del 9-1 O luglio, quando si trattò di incur-
sioni realizzate in preparazione e appoggio allo sbarco in Sicilia; notevoli
furono anche per qualità e per numero i bombardamenti effettuati in quei
45 giorni, tra il25 luglio e 1'8 settembre, annuncio della "resa incondizio-
nata" dell'Italia e successivo sbarco a Salerno, giorni "difficili", politica-
mente e militarmente: bombardamenti effettuati come campagna di ap-
poggio al completamento della operazione di Sicilia e progressiva risalita
delle forze anglo-americane verso il nord dell'Italia ... verso Berlino. Solo
nel maggio vi furono in totale 39 incursioni su Pantelleria, 13 su Marsala
e Trapani, 4 su Palermo (di cui particolarmente cruenta quella già ricor-
data del 9 maggio), 10 su Catania, Augusta e Siracusa, 37 su Cagliari e
zone vicine, 7 su Sassari, Porto Torres e Alghero. Sempre in quel periodo
vi furono anche numerose incursioni su Grosseto, Civitavecchia, Livorno,
Napoli, ove furono particolarmente mirati gli aeroporti: scopo prioritario
dei bombardamenti del maggio era infatti quello di distruggere le attrez-
zature portuali e gli aeroporti sul territorio italiano; affondare e danneg-
giare quanto più possibile il naviglio che era destinato agli importanti
rifornimenti delle isole e ovviamente in ultima analisi 'ridurre l'efficienza
bellica dell'armata nazionale e alleata'.<3l) In questo periodo furono segna-
lati anche lanci di piastrine incendiarie su campi di grano; avvicinandosi
l'epoca del raccolto gli anglo-americani cerca vano di distruggere le messi
per impedire anche questo tipo di approvvigionamento alimentare al
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nemico.<3 )
(31) A.U.S.S.M.E., cir., Notiziario maggio 1943: analisi sintetica della situazione premes-
sa ad ogni notiziario, p. 2.
(32) Ibid.
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