Page 262 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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I  BOMBARDAMENTI  SULLE  CITIÀ  ITALIANE                          261

              aeree alle quali sono sottoposte ovunque e nell'isola le famiglie dei milita-
              ri  che  grava  sullo  spirito  dei  militari  stessi.<36>
                   La  Sardegna e la  Sicilia  subivano incursioni tutti i giorni senza tre-
              gua. In Sardegna venivano bombardati ferrovie,  ponti, centrali elettriche,
              depositi  di  carburante  e  di  munizioni,  caserme,  stazioni  radio,  stazioni
              ferroviarie di smistamento e tutte quelle località dove si svolgevano attivi-
              tà militari. In Sicilia gli obbiettivi particolarmente sensibili erano 'gli ae-
              rodromi',  le  aviorimesse,  le  piste  di  volo,  i  nodi  ferroviari,  le  vie  di  co-
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              municazione, i porti e le loro attrezzature.<3 > Messina, Trapani, Comiso,
              Palazzolo, Gerbina, Catania, solamente pochi nomi per ricordare che tut-
              ta l'isola fu  sottoposta agli attacchi regolari anglo-americani del resto Chur-
              chill aveva dichiarato, al rientro dalla conferenza di Washington, il9 giugno:
              " ... è necessario che si dica chiaramente, che nulla ci  può far  desistere dal
              bombardare e dall'usare tutti i mezzi utili per annientare la potenza mili-
              tare dell'Asse  ... ".<3S)  Catania, in particolare, come Palermo e Messina, ebbe
              una intensa serie di bombardamenti, dei quali i più devastanti furono quelli
              del9 giugno (40 quadrimotori, 400 bombe, 48 morti), del 12, 13, 24 giu-
              gno, del4luglio (sull'aeroporto di Gerbina con 113 apparecchi e 600 bom-
              be di grosso calibro), del5 luglio dalle ore 10.30 alle  17.00 (400 apparecchi
              che distrussero completamente Gerbina), del 6, 7, 8 luglio (attacchi conti-
              nui durante tutta la giornata, che provocarono oltre alle distruzioni di edifici
              civili e patrimonio storico importante,  153 morti e 348 feriti),  del 9,  10,
              11,  e  13  luglio. <39)
                   Anche un'altra isola di primaria importanza strategica, era sotto ti-
                                                                          40
              ro:  Pantelleria, dopo i già pesanti bombardamenti di  maggio,< > dai pri-
              mi di giugno alla resa, subì 154 attachi aerei, senza contare quelli dal mare,
              di  notte e di giorno,  che peraltro costarono al  nemico la  perdita di  118
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              aerei.< > Per avere un'idea della  pioggia di fuoco  che si  abbatté sull'isola


              (36)  A.S.A.C., II Guerra Mondiale, Situazione Politica, fondo E.  Piccardo, cartella 1198.2,
                   Legione  Territoriale  dei  Reali  Carabinieri  in  Nuoro,  rapporto  del  25-5-1943.
              (37)  ACS,  SPD,  CR,  b.  339,  f.  378,  bollettini  n.  160-196,  giugno-luglio  1943.
              (38)  ACS,  SPD,  CR,  b.  339,  f.  378,  bollettino  n.  167.
              (39)  A.U.S.S.M.E.,  cit.,  Notiziario  giugno,  cit.  e  Notiziario  luglio,  cit.
              (40)  Di  particolare violenza  fu  quello  del  18  maggio  con  successive  incursioni  di  160
                   apparecchi che avevano  rovesciato  su  Pantelleria circa  100 tonnellate di  bombe e
                   spezzoni  incendiari.
              (41)  ACS,  SPD, CR,  b.  339, f.  378, bollettino n.  165, 8-6-1943. Per le vicende di Pan-
                   telleria  si  veda  fra  gli  altri,  A.  Santoni,  Le  operazioni  in  Sicilia  e in  Calabria  (luglio-
                  settembre  1943), Roma,  1983, p. 107 e sg. Sui  bombardamenti nel  1943 e sulle loro
                  conseguenze cfr. R. De Felice, Mussolini l'alleato, cit.,  in particolare al cap. V, "Crisi
                  e  agonia  del  regime",  p.  958-1088,  alle  p.  1063  e  sg.








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