Page 261 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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                    In giugno l'azione degli anglo-americani aumentò ancora di intensità
               e fu  soprattutto volta a distruggere le comunicazioni fra la Sicilia e il con-
               tinente e a mettere fuori uso definitivamente anche gli aeroporti della Sar-
               degna: nel giugno 1943 "il nemico orienta la propria attività- a ostacolare
               l'azione  della  Marina  e  dell'Aviazione  sui  porti  africani;  -  a  impedire
               la nostra azione di controllo sul canale di Sicilia; -  a disturbare i riforni-
               menti delle nostre isole maggiori; -  a neutralizzare l'azione della  nostra
               Aviazione  insulare,  colpendo  sistematicamente le  basi  aeree  della  Sicilia
               e  della  Sardegna" .m>

                    E infatti gli attacchi più numerosi su queste due isole che già erano
               state  martellate  insistentemente  nei  mesi  precedenti,  furono  concentrati
               alla fine di giugno con un bombardamento così intenso e ben mirato degli
               aeroporti che la  maggioranza di  essi  furono  resi  inservibili.  Scrive Chur-
               chill nelle sue memorie " .. .la necessità principale era data dalla conquista
               innanzitutto di  porti e di campi d'aviazione che  ci  permettessero  di  ali-
               mentare le truppe dopo lo  sbarco.  Palermo, Catania e Siracusa si  presta-
               vano, data la loro posizione, ma Messina, il porto migliore, era purtroppo
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               al  di là delle  nostre possibilità ... "; <3 > "il piano definitivo del generale Ale-
               xander prevedeva una settimana di bombardamenti preliminari per neu-
               tralizzare l'Aviazione e la Marina del nemico  ... . La nostra superiorità aerea
               era ragguardevole. A più di 4000 apparecchi (146 squadriglie americane
               e  121  britanniche) il  nemico  non poteva opporre tra Sicilia  e Sardegna,
                                                                       5
               penisola  italiana  e  Francia  meridionale  che  1850  aerei" .<3 >
                    In  realtà  sia  in  Sicilia  che  in  Sardegna  a  fine  maggio  la  situazione
               era già molto pesante:  ... La  difesa della Sardegna è ritenuta impegnata in
               pieno. Per i continui bombardamenti aerei dei suoi porti e degli altri cen-
               tri vitali va delineandosi infatti uno stato di completo isolamento che ren-
               de impossibile ogni rifornimento. Viene particolarmente rilevato con senso
               di viva preoccupazione l'insufficienza dei velivoli da caccia e dell'artiglie-
               ria  contraerea,  talché l'Aviazione  nemica  può effettuare già  fin  d'ora  le
               incursioni su tutti i punti dell'isola quasi indisturbata. Si spera che la gra-
               ve situazione del momento possa subire un mutamento in vista dell' offen-
               siva tedesca sul fronte orientale, ma anche a questo riguardo si fanno molte
               riserve. Comunque è soprattutto il pericolo rappresentato dalle incursioni


               (33)  A.U.S.S.M.E.,  cit.,  Notiziario  giugno  1943,  cit.,  p.  4.
               (34)  W.  Churchill,  La seconda  guerra  mondiale,  Milano,  1955,  parte  V,  vol.  I,  p.  42.
               (35)  Ibid.  p.  43.









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