Page 296 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA PROPAGANDA E L'ESERCITO 295
invio di notizie, ai familiari, dei militari già dislocati in Francia, nei
Balcani e nei territori occupati dai tedeschi;
invio di notizie, ai militari, delle famiglie residenti in Sicilia;
compilazione delle relazioni mensili sullo stato materiale e morale del-
le truppe, con proposte in merito;
attività assistenziale ricreativa;
attività di propaganda attraverso la stampa, la raccolta di documenta-
zione relativa ad atti di barbarie commessi dai tedeschi; iniziative varie.
A livello periferico, presso il Comando della 7 a Armata e quello del-
le Forze Armate della Sardegna, furono istituite Sezioni Assistenza.
Di particolare interesse sono le direttive emanate dopo 1'8 settembre
per l'organizzazione della propaganda; mutati alleati e fronti operativi,
gli obiettivi del "fronte della parola", conseguentemente, costrinsero a cam-
biare i temi propagandistici dei primi anni di guerra. I nuovi alleati anglo-
americani, inoltre, ben conoscendo l'importanza della propaganda, impo-
sero il proprio controllo anche su di essa.
Nei primissimi giorni dopo l'armistizio, l'attività fu rivolta soprattutto:
a controbattere la propaganda tedesca, che tacciava di tradimento e irrideva,
il comportamento del vecchio alleato; a ricompattare i quadri e le unità
dell'Esercito, squassati nel morale e nella disciplina, dagli avvenimenti; a
riconquistare il perduto prestigio all'interno dello stesso Paese, e di fronte ai
cobelligeranti; a contenere la propaganda comunista, temuta da capi politici
e militari, per l'effetto disgragante che aveva su tradizioni e valori consolidati.
Il 13 settembre Ambrosio invitava Roatta a controbattere attraverso
la radto la propaganda tedesca e fascista, che incitava gli italiani a conti-
nuare la guerra contro gli anglo-americani, per le dure condizioni di pace
da essi imposte.09l
Il generale Roatta, con una circolare del 20 settembre intitolata "Ri-
scossa" e rivolta ai Comandanti di Unità, con sottili argomentazioni ri-
baltava le accuse dei tedeschi e li tacciava di vigliacca e proditoria aggres-
sione; concludeva, senza mezzi termini, minacciando di fucilazione chiunque
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non avesse fatto il proprio dovere.< l
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In un appunto anonimo,< 0 ma verosimilmente redatto dall'Ufficio
Stampa e Assistenza ai primi di ottobre, l'estensore finalizzava tutta l'or-
(19) A.U.S.S.M.E., fondo SMRE, registro H5, busta 50 RRJl.
(20) A.U.S.S.M.E., fondo SMRE, registro 110, busta 144/10.
(21) A.U.S.S.M.E., fondo SMD, registro 13, busta 17113.
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