Page 303 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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302 NICOLA DELLA VOLPE
Sicilia avesse influito pesantemente sul morale già depresso di tutti, ag-
giungeva ''gli Ufficiali e la truppa ... sono gravemente preoccupati dal fatto di sen-
tirsi nella materiale impossibilità di opporsi con successo ad eventuale serio tentativo
di sbarco sulle coste della penisola. Stato d'animo quanto mai pericoloso che non var-
ranno a modificare discorsi propagandistici, esortazioni alla resistenza ad oltranza,
richiami all'amor di Patria. Tali discorsi, esortazioni e richiami producono a volta
effetti opposti a quello cui tendono, giacché l'ufficiale ed il soldato li giudicano frutto
di sfiducia nella loro volontà di battersi, di compiere interamente il proprio dovere ... ''.
La relazione elencava, inoltre, le carenze operative e logistiche del-
l' Armata; e sottolinea va come fosse diffuso un "vivo senso di sfiducia e sco-
raggiamento nelle popolazioni" per l'andamento sfavorevole delle operazioni
in Sicilia, per i massicci e incessanti bombardamenti delle città italiane,
per le notevoli difficoltà alimentari.
Dello stesso tipo furono i rilievi evidenziati dal Comando della 2 a
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Armata; < 0 dove particolari preoccupazioni suscitavano "l'ansia" procu-
rata dagli avvenimenti in Sicilia, specialmente nei militari siciliani, e dai
timori per le notizie dei bombardamenti sulle città italiane.
L'occupazione della Sicilia portò a uno sbandamento generale; sul-
l'animo dei siciliani ebbe effetti devastanti; nell'isola, i nativi abbandona-
rono quasi tutti i reparti per portarsi a casa; nel continente, disertarono
in molti per raggiungere la propria terra; sui fronti, furono frustati dal-
l'impossibilità di fare qualsiasi cosa. I siciliani più fedeli al giuramento
prestato chiesero insistentemente di essere inviati a combattere l'invasore.
Ad occupazione avvenuta dell'isola, la situazione diventò caotica an-
che sul continente, specialmente in Calabria, dove ripiegarono attraverso
lo stretto - secondo dati forniti dalla 6 a Armata - circa 7 5 000 uomini,
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un centinaio di pezzi di artiglieria e 300 automezzi; (3 l il deflusso delle
truppe (pur abbandonate a se stesse, sottolinea il documento) non diede luogo
comunque a gravi disordini, anche se fino a tutto agosto non fu raggiunto
il completo controllo della situazione, poiché furono segnalati a tutto il
mese arresti di militari sbandati, provenienti non solo dalla Sicilia.
Mentre avveniva l'occupazione della Sicilia, il 2 5 luglio e la caduta
del fascismo aggiunsero altre paure e sortirono nell'animo dei militari tante
e tali reazioni, che per molteplicità e complessità meriterebbero pondero-
si studi e analisi approfondite. Alcune delucidazioni le offrono, comun-
que, i documenti stessi.
(31) A.U.S.S.M.E., fondo IT, registro M3, busta 78/5.
(32) A.U.S.S.M.E., fondo SMRE, registro H5, busta 3RR13.
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