Page 306 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA PROPAGANDA E L'ESERCITO 305
La situazione estremamente difficile dei balcani e i momenti gravi
di tensione per le privazioni, per i disagi, per le sofferenze, influirono co-
munque sui rapporti tra i quadri; numerosi incidenti tra superiori e su-
bordinati, alcuni dei quali degenerati in vie di fatto, richiesero il duro
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intervento del generale Mario Robotti, Comandante dell'Armata.<3 )
In Grecia, già dall'inizio dell'anno, la propaganda britannica e la pre-
senza di molti ufficiali e missioni britanniche, aveva convertito all'alleanza
anglo-americana la classe dirigente e la parte colta della popolazione; una
conversione che aveva influito sull'atteggiamento delle masse e portato ad
una aperta ostilità, dopo l'orientamento decisamente favorevole agli italiani
dell'opinione pubblica nei mesi precedenti. Attive erano diventate, conse-
guentemente, le bande di patrioti, di diversa estrazione politica; attentati e
sabotaggi, terrorismo e "brigantaggio" si moltiplicarono, senza neanche es-
sere seriamente contrastati dalle truppe di occupazione dedite più alla vita
"allegra e spendereccia" che non alle attività militari. Da annotare, in ulti-
mo, la mancanza di qualsiasi forma di propaganda sulla popolazione elleni-
ca, per catturarne i favori e rendere innocua la propaganda avversaria.07)
Insicura e pericolosa diventava anche la situazione in Albania, dove
nonostante il massiccio impiego di soldi, di mezzi e di unità, ed una costan-
te opera di assistenza e propaganda, i risultati ottenuti con le masse e le
truppe albanesi alla prova del fuoco furono deludenti; contemporaneamente,
parte della popolazione andava via via assumendo atteggiamenti ostili.
Sul fronte Occidentale, apparentemente tranquillo, si era aperta una
doppia crisi, non sanabile. Sul piano militare unità della 4 a Armata erano
in via di trasferimento e quindi non utilizzabili; a livello politico, si era or-
mai diffuso fra i francesi e i tedeschi il convincimento che l'Italia, dopo la ca-
duta del fascismo, avrebbe chiesto una pace separata agli anglo-americani.
Erano quindi previsti "incidenti" - che di fatto già avvenivano -
per cui l'autorità tedesca di occupazione emanò ordini alla polizia france-
se per sorvegliare tutti gli italiani. <3B)
Al disprezzo dei degaullisti e della resistenza inoltre, gli italiani do-
vettero assommare quello degli stessi collaborazionisti, che si strinsero in-
torno all'occupante tedesco.<39)
(36) A.U.S.S.M.E., fondo IT, registro M3, busta 78/3.
(37) A.U.S.S.M.E., fondo IT, registro M3, busta 20/4.
(38) A.U.S.S.M.E., fondo IT, registro M3, busta 20/3.
(39) Ibidem.
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