Page 314 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 314

L'INDUSTRIA BELLICA  PRIMA DELL'OTTO SETTEMBRE                    313

               pediva gli spicciativi accordi verbali a livello locale che avevano permesso
               agli industriali di piazzare la loro produzione presso le Forze Armate du-
               rante  la  Guerra  europea.
                   Tuttavia  nell'aprile  1941  il  Wehrwirtschaft-u.-Rustungamt  (WiRuAmt)
               in una lettera indirizzata all'addetto militare a Roma affermava chiaramente:

                   È noto che l'industria italiana degli armamenti, salvo poche eccezio-
                   ni,  non è pienamente utilizzata. Il Waf/enAmt è interessato alle risor-
                   se  industriali  disponibili  per  poter,  secondo  bisogno  e  possibilità,
                   assegnare commesse di armamenti tedeschi. Interessano strumenti ot-
                   tici  e  di  misura,  spolette,  meccanismi  a  orologeria  e  parti  di  carro
                   armato. Si richiede di voler precisare, tramite richiesta a Fabbriguer-
                   ra, in quali settori sia  possibile assegnare commesse.  Si  ritiene indi-
                   spensabile considerare tutti i settori importanti degli armamenti, dopo
                   un  esame  della  situazione  complessiva  con  il Waf/enAmt. OOl


               I  cambiamenti proposti per il  1943

                    Malgrado il giudizio negativo prima espresso, sarebbe sbagliato pen-
               sare che non vi siano stati alcuni tentativi di  migliorare il gettito dell'in-
               dustria  bellica.
                    Già nell'estate del 1942 il generale Carlo Favagrossa aveva proposto
               di ricostituire i «gruppi di produzione industriale» che avevano dato buo-
               na  prova durante la  prima guerra mondiale.  Si  trattava,  in  sostanza,  di
               aggregare a ogni impresa maggiore una parte di quel microcosmo di pic-
               cole aziende già dichiarate ausiliarie, facendole operare come sub-fornitori
               della  prima.
                    L'idea, come già detto, non era certo originale e nel corso di una riu-
               nione dei generali di squadra aerea del  1941  era stata ribadita come esi-
               genza primaria dal generale Francesco Pricolo a  riguardo delle  industrie
               operanti nel settore aeronautico al  fine  di limitare l'incidenza delle  com-
               messe  assistenziali.  01)
                    Il tentativo di eliminare le  commesse erariali permetteva d'altronde
               di riaffrontare globalmente l'annoso problema del potenziamento delle Forze


               (10)  NARS,  T77,  roll  585,  fotogramma  1765872,  lettera  del  25.4.1941.
               (11)  A. Curami, "I riflessi  delle operazioni nello sviluppo della  Regia  Aeronautica", in
                   R.  H.  Rainero  A. Biagini  (a  cura  di),  L'Italia  in  guerra.  Il 2° anno  - 1941,  Roma,
                   U.S.M.M.,  1992,  p.  508.









   I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd   313                                                 03/03/16   16:59
   309   310   311   312   313   314   315   316   317   318   319