Page 319 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               Walter  Essen,  Bevollmachtiges  fiir  die  Deutsche  Schiffahrt,  il  Staatsrat
               Blohm  (dei  cantieri  Blohm  und Voss  di  Amburgo),  il  dottor Scholz  e  il
               dottor  Bergemann.
                    È di estremo interesse rileggere oggi  il verbale e soprattutto le criti-
               che  dichiarazioni  di  Kaufmann:
                    [  ... } Se  non fu  possibile mantenere El  Alamein fu  per deficienza  di
                    trasporti. Anche in Germania vi  fu  il periodo in cui si  diede prece-
                    denza  alla  Marina da guerra,  ma la  Marina  mercantile è anch'essa
                    molto importante. Bisogna  quindi ben dividere i due programmi e
                    le  due  attività.
                    Circa le  l O mc.  di  9000 t che l'Italia ha in programma, se  saranno
                    costruite la Germania ne avrà piacere, ma si domanda tuttavia se con-
                    viene  costruire  mc.  così  grandi.
                    Per l'Africa occorrono piroscafi tali che possano essere molto rapida-
                    mente scaricati in modo che il tempo sia il minimo possibile. E quel-
                    lo  che  si  è detto  per  i  piroscafi  vale  anche  per le  petroliere.
                    Per le costruzioni non ancora iniziate conviene decidere se conviene
                    costruire le grandi navi di cui sopra oppure ridurre il tonnellaggio.
                    Circa i  18 piroscafi da 4000 tonnellate e 14 nodi e gli otto piroscafi
                    di 2000 tonnellate e 12 nodi domanda quando si possono avere giac-
                    ché se si dovesse dare precedenza a qualche costruzione, si dovrebbe
                    dare  a  queste  navi.
                    [ ... } Per le  maestranze degli stabilimenti navalmeccanici è compren-
                    sibile che le Forze Armate si oppongano agli esoneri degli operai qua-
                    lificati.
                    Data la situazione si dovrebbe fare come il maresciallo Kesselring ha
                    fatto,  ordinando  per  il  suo  territorio  quanto  segue:
                    quelli che in questo momento sono sotto le armi già operai o per in-
                    carico o specialisti siano messi fuori rimanendo militari, ma coman-
                    dati negli stabilimenti navalmeccanici (restando soldati) (sottoposti,
                    quindi,  alla  legislazione  militare  di  guerra,  aggiungeremmo  noi).
                    Gravi difficoltà sono state superate con questo provvedimento. I re-
                    parti combattenti possono rinunciare a pochi uomini quando questi
                    inquadrati nelle officine e nei cantieri danno l'aiuto necessario ai re-
                    parti  stessi.
                    [ ... } Tra novembre e dicembre  1942, in Germania 6000 uomini so-
                    no  stati  portati  ai  cantieri.









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