Page 363 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               le condizioni saranno modificate in favore dell'italia dipenderà dall'entità
               dell'apporto  dato  dal  Governo  e dal  popolo  italiano  alle  Nazioni  Unite
               contro la  Germania durante il  resto  della guerra".<3 > Una formulazione
                                                                7
               ambigua era anche quella dell'art.  2 dell'armistizio di Cassibile:  "L'italia
               farà ogni sforzo per negare ai tedeschi tutto ciò che potrebbe essere ado-
               perato  contro le  Nazioni  Unite".<3B)

                   Tali testi riflettevano i forti dubbi in campo alleato sulla opportunità
               di una collaborazione militare dell'italia oltre il momento degli sbarchi nella
               penisola, per i quali essa era prevista e richiesta. Churchill era il più con-
               vinto  sostenitore  della  conversione dell'Italia  in  un partner  attivo,  ma  lo
               stesso gabinetto  britannico  si  era  mostrato  assai  più cauto,  timoroso  di
               dover pagare il prezzo di tale collaborazione, e si era espresso per "assicu-
               rare un'italia 'docile', e possibilmente un'Italia ostile ai tedeschi".  <39)  Inol-
               tre gli alleati lasciarono credere agli  italiani che le loro forze  fossero  assai
               più consistenti di quello che erano in realtà e che sarebbero sbarcate più
               a nord di dove effettivamente sbarcarono e non si preoccuparono di dissi-
               pare l'impressione  formatasi  a  Roma  che  lo  sbarco  principale,  e  quindi
               la  proclamazione dell'armistizio, sarebbero avvenuti più tardi della data
                                40
               m  realtà  prevista. < >
                   Se dunque nella vicenda della firma dell'armistizio di Cassi bile vi fu-
               rono da parte italiana mosse confuse, peraltro comprensibili in una ope-
               razione  di  quella  portata, va  anche  osservato  che gli  alleati  agirono  con




               (3 7)  Così si esprimeva la "Dichiarazione di Quèbec", ripubblicata in Otto settembre, 1943 ... ,
                   cit.,  p.  31.
               (38)  !bi,  p.  33.
               (39)  Woodward, op.cit. , p. 473; cfr. ibi, p. 485-486. La tesi che i britannici soprattutto,
                   a parte Churchill, non volessero un rilevante contributo militare italiano nelle ope-
                   razioni  militari  nella  penisola  successive  agli  sbarchi  è sostenuta,  tra gli  altri,  da
                   M. Toscano, Dal 25 luglio al/'8 settembre,  Firenze,  1966, p. 75; M.  Mazzetti,  ''L'ar-
                   mistizio con l'Italia in base alle relazioni ufficiali anglo-americane'', in Memorie sto-
                   riche  militari,  1978,  p.  61-168;  M.  De  Leonardis,  "Gli alleati  e  la  cobelligeranza
                   italiana  1943-1945: necessità militari e valutazioni politiche", in  L'S settembre cin-
                   quant'anni  dopo  (atti  del  convegno  di  Corinaldo  del  3-5  settembre,  1993  in  corso
                   di  pubblicazione). Di opinione diversa  Mammarella, op. cit.,  p.  379-380 e E.  Aga
                   Rossi,  Una  nazione  allo  sbando: l'armistizio  italiano  del  settembre  '43,  Bologna,  1993.
               (40)  Cfr. Mazzetti, L 'armistizio con l'Italia ... , cit., p. 101, 109-14,  131-32; Toscano, Dal
                   25  luglio  ... , cit.,  p.  194; H.  Macmillan,  Diari di guerra.  Il Mediterraneo  dal 1943  al
                   1945,  tr.  it.,  Bologna,  1987,  p.  278.








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