Page 370 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 370
REALTÀ INTERNAZIONALE DEL REGNO DEL SUD 369
anglo-americani ad esercitare uno stretto controllo (63) soprattutto sulle For-
ze Armate italiane. Così emendamenti migliorativi all' " armistizio lungo"
furono condizionati alla firma di un nuovo accordo navale che peggiorava
i termini di quello concluso il 2 3 settembre dagli ammiragli Cunningham
e de Courten, mentre sulla flotta italiana già si addensavano le nubi delle
richieste sovietiche (accolte in linea di principio alle conferenze di Mosca
e di Teheran) verso le quali Roosevelt si dimostrò assai più condiscenden-
te di Churchill. (64)
L'azione politico-diplomatica italiana
Con quale atteggiamento gli italiani affrontarono le tre questioni dal-
le quali dipendeva il miglioramento dello status internazionale del loro paese:
il contributo alle operazioni militari, l'allargamento della base politica del
governo e l'inserimento nel quadro diplomatico delle rivalità interalleate.
Ad un estremo vi era l'atteggiamento del Re Vittorio Emanuele III, che,
a seconda dei punti di vista, può essere giudicato estremamente geloso
della dignità nazionale o assai irrealistico. Come in politica interna il So-
vrano parve non rendersi conto che la restaurazione della democrazia li-
berale dopo il fascismo non poteva essere del tutto priva di conseguenze
per la dinastia e venire considerata come un semplice passaggio costitu-
zionale da un governo all'altro, così in campo internazionale il Re mostrò
di credere che il mutamento di alleanze potesse essere relativamente indo-
lore e che gli anglo-americani avrebbero accolto l'Italia senza troppo re-
criminare sul passato. Di qui la sua convinzione di poter "negoziare" la
dichiarazione di guerra alla Germania ottenendo lo status di alleato e le
sue critiche a Badoglio, accusato di eccessiva remissività, di essere una
"marionetta" degli anglo-americani; di qui i colloqui del Re con il mare-
sciallo e con il generale MacFarlane alla vigilia della firma dell' "armisti-
(63) Lo spregiudicato Macmillan osservò: " In altri termini, intendiamo mettere in fun-
zione un governo indiretto (anche se con poteri limitati) invece di un governo diretto.
Forse qualcosa di analogo lo si può trovare nel regime vigente nell'India 'indigena'
rispetto al regime vigente nell'India 'britannica' " (Diari di guerra ... , cit., p. 446).
(64) Cfr. G. Filippone-Thaulero, La Gran Bretagna e l'Italia dalla conferenza di Mosca a
Potsdam (1943-1945), Roma, 1979, p. 12-13; Edelman, op. cit., p . 151-154; M. To-
scano, "La ripresa delle relazioni diplomatiche fra l'Italia e l'Unione Sovietica nel
corso della seconda guerra mondiale", in Pagine di storia diplomatica contemporanea,
II, p. 312-313.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 369 03/03/16 17:03