Page 375 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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gno d'Italia e l'URSS, alla base dei quali vi erano la "delusione italiana
per la mancata realizzazione della speranza di riuscire a migliorare rapi-
damente la posizione del paese nell'ambito delle Nazioni Unite", la "ri-
cerca di ogni via per infrangere la barriera d'isolamento alla quale il governo
Badoglio era stato costretto dagli anglo-americani", "il malumore sovieti-
co per l'accantonamento iniziale della Russia dalla trattazione diretta del-
le questioni italiane" e il "desiderio di riguadagnare il tempo perduto".< 76 l
Il senso di frustrazione del governo Badoglio era stato ulteriormente ac-
centuato all'inizio di dicembre dal fatto che nessun italiano era stato am-
messo a partecipare alle riunioni del Comitato consultivo per l'Italia previste
in quei giorni nella penisola. A tale organismo partecipavano anche la Fran-
cia e l'URSS, che parvero non sollevare obiezioni alla richiesta rinnovata
il 2 dicembre da Badoglio di inviare un osservatore al Comitato. Il segre-
tario generale Prunas cercò quindi di incontrare subito il delegato sovieti-
co Vishinski, che fissò il colloquio di lì a un mese, al suo ritorno in Italia.
Contemporaneamente era pervenuta al governo italiano la richiesta diTo-
gliatti di rientrare in patria. Il leader comunista non aveva alcuna necessi-
tà di chiedere l'autorizzazione del governo italiano, e infatti altri esuli come
Sforza e Tarchiani non l'avevano richiesta, e Prunas vide nel suo telegram-
ma, giudicato una vera e propria "offerta servigi", "la prova che tra la
politica sovietica verso l'Italia e l'iniziativa di Togliatti vi era indubbia-
mente un coordinamento e che entrambe facevano parte di un'unica
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manovra''. < >
Prunas sollecitò il governo ad acconsentire al ritorno di Togliatti, poi-
ché occorreva "tenere peraltro presente l'opportunità politica di cercare
di non scontentare in alcun modo la Russia, con la quale è nostro essen-
ziale interesse creare un'atmosfera di comprensione e di buona volontà
(76) Toscano, La ripresa delle relazioni diplomatiche fra L'Italia e l'Unione Sovietica ... , cit.,
p. 317 (di tale saggio vi è una edizione americana arricchita di importanti integra-
zioni). Sul fatto che !'"esclusione" dell'URSS dal controllo alleato dell'Italia occupa-
ta non fosse dovuta ad una deliberata scelta politica degli anglo-americani, ma fosse
invece l'effetto secondario della preminenza anche negli affari civili dei vertici mili-
tari cfr. B. Arcidiacono, Le "précédent italien" et !es origines de la guerre froide. Les alliés
et l'occupation de l'Italie 1943-1944, Bruxelles, 1984; ID., "The 'Dress Rehearsal': the
Foreign Office and the Contro! of ltaly, 1943-1944", in The Historical]ournal, a.
28, n. 2 (1985), p. 417-27; ID., "La Gran Bretagna e il 'pericolo comunista' in
Italia: gestazione, nascita e primo sviluppo di una percezione (1943-1944)", in Sto-
ria delle relazioni internazionali, a. I, 1985, n. l , p. 29-65, n. 2, p. 239-266.
(77) G. Petracchi, "Le relazioni tra l'Unione Sovietica e il Regno del sud: una riconside-
razione della politica sovietica in Italia (1943-1944)", in 1944. Salerno capitale ... ,
cit., p . 99.
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